I costruttori edili sfidano il Comune: «Il centro muore»
Roberto Fontanili
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Il locale Sali&Tabacchi e Alessandro Palermo (Aier) Sopra, il centro 08 febbraio 2011
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Una festa, una cena, una serata in compagnia al Sali&Tabacchi? Non solo. Di certo quello che è emerso dalla serata organizzata dall'Aier per parlare con i giovani del tema «centro storico», è stato anche un messaggio politico e un invito a muoversi che l'associazione dei costruttori edili ha inviato indirettamente al Comune. Per ora l'Aier non vuole essere un soggetto politico nuovo. In futuro si vedrá, lascia intendere il direttore di Aier Alessandro Palermo che spiega come l'iniziativa nasca dal loro ruolo imprenditoriale «ma per il momento non c'è intenzione di far politica, poi si vedrá. Il nostro ruolo è quello di tutelare le imprese, ma non solo. Viviamo a Reggio e vogliamo una cittá viva». E i costruttori edili sono partiti dal coinvolgere i giovani, parlando del loro futuro e di quello di Reggio. L'analisi che secondo il direttore Aier ne è uscita è impietosa: «Reggio oggi è una cittá morta, un tempo il sabato sera era addirittura difficile muoversi in Via Emilia per la gente che c'era. Oggi il centro è un deserto». Per poi aggiungere che i reggiani lo hanno abbandonato ma in cuor loro lo rivorrebbero: «Noi abbiamo tutta l'intenzione di restituirglielo». E hanno anche deciso come. «Abbiamo giá dichiarato che molti costruttori sono intenzionati a investire in centro storico a condizione che anche il Comune faccia la sua parte» aggiunge il direttore dell'Associazione che raggruppa oltre 400 imprese edili, spiegando che l'iniziativa al Sali&Tabacchi parte dal fatto che «ognuno di noi ha dei figli giovani e il futuro del centro storico sta a cuore a loro come a noi e nasce dalla volontá di sentire cosa ne pensano i giovani. E la loro risposta è stata che "in centro storico non c'è niente". Anzi io aggiungo che oggi abbiamo un'altra nota negativa: hanno tolto anche la Notte Bianca». «Ci faremo portavoce con gli amministratori pubblici, per far sì che anche per i più giovani ci siano risposte per riqualificare e sviluppare il centro. D'altra parte è diventato sempre più difficile anche solo entrarci in centro storico». Una mossa che prelude alla rottura dell'asse politico che vede il mondo edile reggiano legato a doppio filo a Pd e Pdl? «A noi - risponde Palermo - interessa la politica del fare e questo vale per destra e sinistra. Non vogliamo rotture, ma appoggi».
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