Piromane devasta il parco
Bagnolo: 5 roghi in pochi giorni, ingenti danni ambientali all’area “Vecchia ferrovia”
di Tiziano Soresina
BAGNOLO
Cinque roghi nel giro di tre giorni più o meno sempre nello stesso punto e alla fine le fiamme si sono pericolosamente alimentate, riuscendo a “divorare” centinaia di metri quadrati del parco che accompagna la vecchia linea ferroviaria Bagnolo-Correggio, da anni divenuta uno splendido percorso nel verde, mèta davvero irrinunciabile per chi fa jogging o semplicemente ha voglia di muoversi a piedi o in bicicletta immergendosi nella natura.
L’afa opprimente di quest’ultimo periodo agostano non è certamente estranea alla vicenda, ma sono troppo sospetti questi quattro incendi ravvicinati per credere che si tratti solo di sfortunati episodi di autocombustione, anche perché in quel rilassante angolo della campagna bagnolese il via vai è continuo e «qualcuno» ha visto movimenti strani di una persona, dandosi pure da fare nei primi incendi, quando il tempestivo intervento di più di un passante ha evitato il peggio. E sono in tanti, fra i frequentatori del parco naturalistico »Vecchia ferrovia» – così si chiama ufficialmente il sentiero che si snoda per oltre due chilometri – a pensare a voce alta che quanto accaduto sia opera di un piromane. E se si tratta davvero di un incendiario c’è da capire se è “solo” una persona malata, oppure se ha agito per biechi interessi speculativi. Comunque sia, il danno ambientale è non indifferente e piange davvero il cuore ai non pochi amanti di quella passeggiata d’altri tempi vedere come il fuoco abbia completamente incenerito una bella fetta della stupenda siepe (in gran parte costituita da piante autoctone, alcune ormai introvabili nelle nostre campagne) sul lato sinistro (puntando da via Ronchi, a Bagnolo, verso Correggio)del sentiero che appare come un tunnel verde refrigerante che attraversa i campi limitrofi.
E la storia dei cinque incendi e del possibile piromane è ora al centro degli accertamenti delle forze dell’ordine che gravitano sul territorio bagnolese (carabinieri e polizia municipale), per evitare altre situazioni pericolose e soprattutto ulteriori danni al parco che occupa una superficie di 80 ettari. Secondo le testimonianze, i due incendi iniziali si sono verificati, in due giorni diversi, non molto lontano dal bed&breakfast che è stato aperto nell’ex casello ferroviario e solo la prontezza di altrettanti passanti ha evitato che quelle fiamme aggredissero la siepe. Episodi coincisi con l’aggirarsi di una persona che alcuni testimoni non esitano a definire sospetta. Non è chiaro, invece, quando le lingue di fuoco hanno aggredito una sponda del canale d’irrigazione della Parmigiana-Moglia che scorre a lato del parco. Anche in questo caso non è indifferente la porzione di sponda andata in fumo. Dai e dai è arrivato nel tardo pomeriggio del terzo giorno l’incendio più rognoso, per fortuna avvistato dall’industriale Carlo Beltrami – nei pressi del parco s’estende l’azienda agricola di famiglia, fra campi coltivati e vigneti – che ha allertato i vigili del fuoco. Un intervento rapido ed efficace, ma il caldo torrido e il secco delle sterpaglie ha inizialmente favorito il propagarsi delle fiamme, da qui la devastazione più rilevante, con il fuoco che ha spazzato via metri e metri di siepe e carbonizzato non poche piante, per non parlare dei focolai che stavano già interessando le proprietà vicine al suggestivo percorso di campagna. Un incendio che ha creato un enorme “buco” sul lato sinistro del tunnel verde: difficile quantificare questi danni, anche perché si tratta di piante autoctone. Non sarà semplice ricreare quella vegetazione cresciuta anche spontaneamente. E che qualcosa di strano stia accadendo in quest’area lo si è capito una volta di più ieri nel tardo pomeriggio, quando – all’improvviso – è scoppiato un incendio nel campo (coltivato a granoturco) che fiancheggia quella porzione di parco colpita nei giorni scorsi dalle fiamme... Anche stavolta necessario l’intervento dei vigili del fuoco.
Dai primi anni Novanta il parco “Vecchia Ferrovia” è una bella realtà, conosciuta dagli amanti della natura come un incredibile rifugio di animali e volatili. L’area è di proprietà di Ferrovie Emilia-Romagna (Fer), ma il Comune di Bagnolo ha avuto un ruolo non indifferente nel trasformare quella linea ferroviaria dismessa in un parco che abbraccia l’ex massicciata ora divenuta una pista ciclopedonale.
Ma ora chi metterà le risorse per ricucire quest’evidente “ferita” ambientale?
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