Mafie. Olivo: stupito degli attacchi dei cutresi

di Enrico Lorenzo Tidona
Mafie. Olivo: stupito degli attacchi dei cutresi

Il consigliere del Pd si difende dopo le accuse dell’imprenditore edile Sarcone. "Chiederemo più cautela per le interdittive"

03 ottobre 2012
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REGGIO

Il rapporto choc sulla mafia presentato due giorni fa ha lanciato un allarme rosso sulle infiltrazioni della ’ndrangheta e dei casalesi nel tessuto economico reggiano, affermando però che le interdittive antimafia adottate dal prefetto Antonella De Miro sono lo strumento più efficace per arginare la colonizzazione da parte della malavita. Si tratta di misure che trascurano l’accertamento delle responsabilità penali, ponendo l’accento su rapporti con ambienti criminali, impedendo a imprese sospette di operare con la pubblica amministrazione. Un provvedimento che ha colpito anche Gianluigi Sarcone, imprenditore edile di 40 anni, da 23 residente a Reggio, che in un’intervista rilasciata ieri al Resto del Carlino si è scagliato contro le interdittive, tirando poi in ballo il consigliere comunale reggiano Antonio Olivo, eletto nel Pd con 226 preferenze, buona parte delle quali espresse dai suoi conterranei giunti a Reggio da Cutro, e che lo ritengono un punto di riferimento per tradurre le istanze della comunità calabrese agli organi amministrativi. «Non difende mai la nostra gente quando è attaccata sui temi della mafia. La gente non è contenta di lui. Però nessuno gli ha bruciato l'auto..» è stato lo sfogo di Sarcone. Parole che pesano come macigni.

Sarcone, oltre ad essere accusato di aver intrattenuto presunti legami con ambienti criminali, è stato protagonista il 21 marzo scorso di una cena tra imprenditori edili calabresi e politici reggiani, tra cui Giuseppe Pagliani, capogruppo del Pdl a Reggio. «Abbiamo semplicemente parlato della crisi delle nostre imprese sperando che la politica potesse sollevare i nostri problemi» assicura l’imprenditore edile, che percepisce l’interdittiva come un danno ingiusto, lamentando quindi la mancanza di tutela da parte di Olivo.

Consigliere Olivo, come mai tanta acredine nei suoi confronti da parte di Sarcone? Sono parole che l’hanno in qualche modo intimorita?

«Non lo so, sono stupito, siamo tutti in difficoltà e come consigliere comunale non posso fare più di tanto per i miei paesani calabresi. L'edilizia è in crisi nera, a Reggio l'economia è paralizzata. Io stesso sono un imprenditore edile che ormai fa fatica a pagare le bollette a fine mese. Vedrò di organizzarmi con Scarpino (altro consigliere comunale a Reggio, nativo di Cutro, ndr) per vedere se abbiamo un minimo margine di manovra per aiutare Sarcone e gli amici cutresi. Siamo tutti in difficoltà, mica solo l'amico paesano Sarcone. Spero che capisca».

Sarcone ha lanciato strali contro le interdittive antimafia che hanno colpito diverse imprese, e contro i provvedimenti seguiti alla cena tra lo stesso e alcuni politici. Cosa ne pensa?

«Le operazioni antimafia credo siano doverose. Le interdittive devono essere usate però con una certa accortezza. E mi spiace molto per le polemiche seguite a quella cena. Anche io ho fatto tante serate in quel ristorante. Se mi avessero invitato ci sarei andato molto volentieri. Del resto era solo una pizza tra imprenditori in difficoltà che cercano soluzioni. Noi è da 50 anni che operiamo in questa città. Ma anche la gente di Cutro non ha più lavoro e chi ce l'ha non viene pagato da mesi. Da quello che mi hanno riferito, c’è chi pensa di non mandare nemmeno più i figli all’asilo per risparmiare i soldi della retta.

Come interpreta l'allarme rosso contenuto nel rapporto sulla mafia a Reggio, che indica proprio l'ediliza come settore sensibile alle infiltrazioni, pericolo crescente con gli appalti giunti per la ricostruzione post terremoto?

«Le mele marce, si sa, ci sono un po' dappertutto. Più che attività criminali, al momento vedo soprattutto tanta crisi. Anche Sarcone ha avuto purtroppo dei problemi in passato e se li è portati dietro nel tempo. Lo conosco anche se non ci frequentiamo: è molto bravo nel suo lavoro. Stiamo attraversando tutti una situazione davvero complessa, con le banche che non ci danno soldi e un sacco di pregiudizi».