Gazzetta di Reggio

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Jeep data alle fiamme davanti all’Emiro

Jeep data alle fiamme davanti all’Emiro

Rubiera: martedì sera l’allarme per l’incendio dell’auto di un idraulico, danni per decine di migliaia di euro

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RUBIERA.

È un idraulico di 37 anni, nato a Milano, ma di origine calabrese e residente a Reggio, l’ennesimo bersaglio di un gesto odioso, quanto dannoso in termini economici, come l’incendio della propria auto.

Sono i carabinieri, con il supporto dell’esito del sopralluogo effettuato dai vigili del fuoco di Reggio, intervenuti per domare le fiamme, a non escludere affatto la natura dolosa del rogo. A occuparsi delle indagini i militari dell’Arma della stazione locale.

E subito si affaccia l’ipotesi dell’atto ritorsivo o intimidatorio, in pieno stile mafioso. Tanto più dopo i numerosi, e anche recenti, casi di incendi di chiara matrice mafiosa, anche sul nostro territorio, che, ormai è un dato ampiamente riconosciuto, è terreno di conquista, espansione e scontro per alcuni clan, soprattutto legati alla ’ndrangheta.

Sono le 22.40 di martedì quando gli uomini del 115 raggiungono un’area di sosta in via Togliatti, a Rubiera, proprio dove si trova la multisala Emiro. Sono state diverse le telefonate al centralino del comando di via della Canalina, a Reggio, che segnalavano l’incendio di un’auto.

All’arrivo dei vigili del fuoco però la macchina, una jeep Grand Cherooke, era già completamente avvolta dalle fiamme. L’auto, del valore di diverse decine di migliaia di euro, è andata completamente distrutta.

Ai vigili del fuoco non resta altro che spegnere le fiamme sopra a quella che ormai è ridotta a una carcassa di lamiere e mettere in sicurezza l’area.

Per fortuna le altre auto in sosta sono a distanza di sicurezza dalla macchina in fiamme e nessuna viene danneggiata dal rogo.

La prima cosa da appurare, mentre si compiono le ultime manovre di spegnimento, è che all’interno della jeep non vi sia nessuno. Una volta escluso questo, i vigili del fuoco possono cominciare a effettuare le valutazioni sulle cause dell’incendio.

Al primo sopralluogo non risultano elementi evidenti che possano fare pensare a un dolo – nessuna tanica nei paraggi o stracci imbevuti di liquido infiammabile – ma neppure che possano farlo escludere. Anzi. Le modalità con cui le fiamme hanno completamente avvolto la carrozzeria sembrano, già da sole, abbastanza eloquenti.

I carabinieri vengono subito informati e avviano le indagini, alla ricerca soprattutto di un movente, qualora il dolo venisse confermato.