Coopmoviter senza soldi, richiesto il concordato
Sant’Ilario: vanta due milioni di crediti scaduti dai Comuni di Parma e Piacenza. Dall’Argine: «Le banche ci hanno bloccato i conti nonostante le commesse»
SANT’ILARIO
L’edilizia è in crisi e così le cooperative come Coopmoviter, che versa in stato di insolvenza, e che per evitare di vedersi bloccare l’attività dai creditori - fornitori in primis - ha deciso di chiedere l’ammissione al concordato preventivo a termine. Una procedura accolta dal tribunale di Reggio, che ha concesso 120 giorni alla coop che impiega 25 persone nella sede di Sant’Ilario, specializzata nella costruzione e nella manutenzione di opere idrauliche e stradali. A mettere in difficoltà l’attività - come già successo per realtà come Orion, anch’essa finita in concordato - è stato il ritardo cronico dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. «Siamo praticamente senza liquidità a causa dei continui rinvii da parte dei comuni di Parma e Piacenza - conferma il presidente della ditta, Marcello Dall’Argine - l’unico modo per pagare tutti i nostri creditori è ricorrere al concordato, assicurando continuità all’azienda e senza ripercussioni per i nostri lavoratori». La storia recente di Coopmoviter ricalca infatti il paradosso comune a molte altre aziende: «I nostri dipendenti non possono stare a casa proprio perché di lavoro ne abbiamo più che a sufficienza - dice Dall’Argine - il nodo sono i soldi. Vantiamo 2 milioni di crediti scaduti già da un anno dagli enti pubblici. Si tratta del 20 per cento del nostro fatturato, con ripercussioni deleterie sui bilanci. A questa situazione è seguita subito dopo la chiusura del credito da parte delle banche, nonostante il portafoglio lavori».
Per superare l’impasse la coop ha predisposto un piano di restituzione dei debiti assieme allo Studio Baldi, utilizzando una procedura che blocca peraltro ogni azioni esecutiva eventualmente presentata dai creditori, come ingiunzioni di pagamento o eventuali istanze di fallimento. Si tratta quindi di un polmone d’aria grazie al quale mantenere a galla l’attività per dare corso alle commesse ancora un piedi. La principale riguarda l’assegnazione a Coopmoviter di una gara indetta da Enìa relativa alla manutenzione sulle reti di acqua, fognature e teleriscaldamento. Un appalto di oltre 34 milioni di euro ancora in esecuzione e con scadenza a fine 2014, che prevede l’assegnazione di un compenso totale di 14 milioni per la coop di Sant’Ilario. Per convincere il tribunale della validità del piano di rientro, Coopmoviter ha messo sul piatto anche la salda partnership con il Consorzio Cooperative Costruzioni (CCC) di Bologna, colosso edile regionale che ha offerto la propria disponibilità per rifinanziare la coop reggiana, intenta a trovare un accordo anche con le banche, sempre più diffidenti quando si tratta di aiutare il settore delle costruzioni.