Gazzetta di Reggio

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Quando Guastalla sfidava la Reggiana e il Parma in serie C

di Tiziano Soresina
Quando Guastalla sfidava la Reggiana e il Parma in serie C

Settant’anni fa un quinto posto da record per i rossoblù Le “Trancerie Mossina” sponsorizzano il calcio guastallese

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GUASTALLA. Il campionato rossoblù da record. E’ quello della stagione 1942-43, la prima in assoluto del calcio guastallese in Divisione Nazionale, nell’agognata serie C. Sono trascorsi settant’anni da quell’annata calcistica che si concluse con un 5° posto in terza serie (agguantato confrontandosi con squadre del calibro di Parma, Reggiana, Piacenza) mai più centrato da Guastalla che - dopo la tragica sospensione dei campionati per il conflitto - parteciperà nel dopoguerra ad altre due stagioni in “C”, ma con risultati meno esaltanti, chiudendo quest’avventura nel 1947: fu la fine di un’epopea calcistica, nemmeno il mitico “Guastallone” degli anni Sessanta arriverà a tanto.

LO SPONSOR. Ma torniamo a quell’indimenticabile annata 1942-43, vera e propria “svolta” per il calcio guastallese che in precedenza aveva espresso grandi giocatori (i fratelli Rubens e Saulle Franzini, Ober Cagnolati, Ottorino Casanova, Pierino Bonfanti) affermatisi anche in serie A, ma ovviamente lontano dalla cittadina rivierasca del Po. Ora in loco la “sterzata” sarà netta e vi sono delle ragioni, la prima di tutte è legata alla completa identificazione del club calcistico con lo sponsor, da qui la creazione del Gruppo Sportivo Trancerie Mossina Guastalla. La ditta Mossina è, a quei tempi, un’importante realtà industriale. Ha 400 dipendenti (massiccia la presenza di manodopera femminile) e si occupa della produzione del compensato di pioppo (utilizzato specialmente per gli imballaggi), sviluppandosi su due stabilimenti. La famiglia Mossina era stata convinta ad approdare nel mondo del football da uno dei dirigenti dell’azienda, molto appassionato di calcio: Orfeo Veronesi, un manager sportivo ante litteram. Da qui il sorgere delle Trancerie Mossina Guastalla, seguendo la strada (prima in Italia?) della formula dell’abbinamento, consistente nell’affiancare il nome dell’azienda alla denominazione societaria del club sportivo, unendo le rispettive ragioni sociali.

SPORT E FASCISMO. Insomma, da una delle famiglie più in vista della borghesia guastallese nasce un “frutto” a dir poco popolare come una squadra di calcio, dimostratasi pian piano competitiva e seguitissima al “Calcaterra” (l’impianto era stato dedicato ad un esponente locale del partito fascista, morto in guerra in Grecia). Il “Calcaterra” era stato concepito come struttura polifunzionale, perché il binomio sport-regime con tutta la sua retorica si era ovviamente affermato anche a Guastalla durante il “Ventennio”: il fascismo sfruttava i campioni dello sport per la sua propaganda e gli atleti traevano vantaggi per la loro attività agonistica. Un’euforia sportiva alimentata dai lusinghieri risultati di robuste società: in primis le Trancerie Mossina nel football, ma anche la Canottieri Eridano, il Fascio Giovanile nella pallacanestro, la Pro Juventute nella ginnastica.

IL DEBUTTO. In questo “clima” si arriva al 4 ottobre 1942: è la prima giornata, quella del debutto in terza serie (Guastalla è fra le 12 squadre del girone “C”). Siamo in pieno periodo bellico. L’Italia è infatti in guerra da tre anni, si combatte in Russia e in Africa da dove arrivano notizie “addomesticate” su quei fronti (basta sfogliare i giornali del tempo…) pagati col sangue dalle nostre truppe. La chiamata alle armi si fa ovviamente sentire anche sugli organici delle squadre di calcio, ma la Federazione tira dritto e non blocca i campionati. Anche questo è un modo fascista per rassicurare il Paese, sempre più spossato dal conflitto. Morti e decorati si contano inevitabilmente anche a Guastalla, lavoro e cibo cominciano a scarseggiare, ci si consola canticchiando canzoni più o meno spensierate (“Ma l’amore no” oppure “Mamma mi ci vuole il fidanzato” tanto per citarne alcune) e la partita di calcio domenicale, oltretutto in serie C, diventa un modo per mettersi alle spalle, almeno per un paio d’ore, le ansie di un conflitto inaspettatamente sempre più lungo. E i rossoblù, in campionato, partono sparati: due vittorie su due, primato in classifica addirittura a pari merito con le ben più blasonate Reggiana e Parma. Ma il neopromosso Trancerie Mossina Guastalla è stato costruito con oculatezza, pescando giocatori d’esperienza sia dalla Reggiana (il non più giovane mediano Nellusco Campari che però giocherà solo una partita, la tecnica mezzala Carnevali e l’ala Bianchi) sia dal Parma (il difensore Bonini e i solidi centrocampisti Ponticelli, Cavazzuti, e Arapi schierati quasi sempre fra gli undici, mentre la punta Avanzini viene inserita sul finire del girone d’andata). Una bella scommessa è, invece, il portiere che arriva da Boretto, cioè il 16enne Paolo Manfredini, detto “Gomma”: sempre in campo durante la stagione, si rivelerà, tra i pali, una carta vincente. Nella nuova categoria c’è però spazio anche per i giovani talenti guastallesi: il potente terzino destro Antonio Furattini si rivela una roccia, in difesa si fa anche valere con il suo gioco d’anticipo Lino Bagni, la velocissima ala destra Brenno Milani ha uno scatto terribile e segna gol a raffica, pure il centravanti Gino Manini, tutto genio e sregolatezza, darà il suo bel contributo.

CALCIO D’ALTRI TEMPI. E’ un calcio davvero d’altri tempi: afa o gelo non importa, la maglia a righe rossoblù di lana deve andar bene per tutto l’anno; le scarpette (che non sono certo impermeabili) vengono unte con il grasso di cavallo per farle diventare morbide soprattutto d’inverno; il pallone di cuoio (con camera d’aria regolarmente da gonfiare) è cucito a mano, poi c’è il “rito” della valigia riempita di terra su cui i calciatori si aggiustano le scarpe prima d’entrare in campo; la squadra va in trasferta in camioncino, con i giocatori seduti sulle poltroncine del teatro… Il primato in classifica durerà, però, solo una settimana, perché il Mossina cade nella sfida casalinga con il Prato (i toscani faranno un campionato d’alta classifica) e ha sulla coscienza un rigore sbagliato. Con altre due vittorie ed una sconfitta a Imola (evitabile stando al resoconto giornalistico), Furattini e compagni arrivano all’attesissima sfida interna con la Reggiana con il vento in poppa e l’etichetta di rivelazione del girone.

LE SFIDE. Il “Solco Fascista” - unico giornale reggiano, dal costo di 30 centesimi, naturalmente “pilotato” dal regime - dà largo spazio, anche nei giorni precedenti, alla “sagra provinciale del calcio”. Viene presentata come una gara equilibrata e tale sarà, visto che la Reggiana soffre (1-2) per sbancare Guastalla. In riva al Po arrivano circa 1.200 tifosi granata e a far da cornice alla sfida saranno ben tremila gli spettatori, fra cui da Parma anche “un centinaio di fedeli della squadra crociata – si legge nel lungo articolo del “Solco Fascista” – accorsi in avanscoperta per vedere e riferire, ma anche per gridare: forza Mossina!”. Già allora la rivalità Reggio-Parma si faceva sentire… In campo la gara si deciderà solo nella ripresa, grazie alla doppietta del granata Zecca, ma i rossoblù non si scoraggiano e a pochi secondi dal termine accorciano le distanze con un gran tiro al volo di Milani. Nelle due partite successive il Guastalla dimostra d’aver accusato il colpo e con le pile scariche s’accinge ad affrontare - sempre a Guastalla - la capolista Parma. Un’altra gara attesa che trasforma però il Mossina, capace di giocare alla pari con i crociati perlomeno sino a mezz’ora dal termine. In avvio di ripresa, con il punteggio ancora in bilico (1-1), l’ala sinistra Bianchi fallisce una facile palla-gol davanti al portiere e lì finisce l’arrembaggio dei rossoblù, poi infilzati tre volte dal centravanti Bocchi. Si conclude così per le Trancerie Mossina il girone d’andata, collocandosi in un centroclassifica che poteva essere qualcosa di più. Il girone di ritorno è all’insegna della neve e del gelo. Un gennaio ’43 rigidissimo e avaro di soddisfazioni per i rossoblù: inanellano due sconfitte (pesante quella a Prato) e un pari casalingo (con il quotato Panigale, terza forza del girone). Il campionato è dominato dal Parma, mentre il Mossina prima soffre poi ritrova forma e morale con due convincenti successi casalinghi. E’ il modo migliore per arrivare al derby con la Reggiana al Mirabello, ma anche stavolta la squadra guastallese – seguita da alcune centinaia di tifosi – “stecca” il confronto. Con un’insolita maglia viola, la Reggiana (che vuole difendere il secondo posto) fa infatti un sol boccone del Guastalla (3-1), spianandosi subito la strada con la doppietta di Marmiroli. Messa alle spalle l’ennesima sconfitta in una partita che conta, il finale di stagione dei rossoblù sarà in linea con il resto del campionato: due vittorie contro chi segue in classifica e l’ennesima delusione nel sempre sentito match con il Parma, anche se il ko arriva solo nell’ultimo scorcio di una gara spazzata dal vento. Si chiude al quinto posto in “C”: un record che a Guastalla ancora resiste.

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