Con la Gazzetta in edicola “I giorni della vendemmia”
Il film tutto reggiano del regista Marco Righi, prodotto e distribuito da Ierà da giovedì 17 aprile insieme al nostro giornale (dvd + booklet) a 7,80 euro
REGGIO. "I giorni della vendemmia", caso cinematografico tutto reggiano, consacrato da Nanni Moretti fra i migliori esordi della passata stagione nella sua prestigiosa rassegna “Bimbi Belli”, ritorna a Reggioa, la città da cui tutto ebbe inizio, grazie alla Gazzetta di Reggio.
Da giovedì 17 aprile sarà infatti in edicola, in allegato al giornale, ad un piccolissimo prezzo: DVD + booklet a soli 7.80 euro.
Il film, girato a Reggio Emilia, è divenuto un vero e proprio caso di orgoglio cittadino: amato e sostenuto dai reggiani per aver portato i paesaggi e le tradizioni della nostra provincia, prima nei festival di tutto il mondo, poi nei cinema di tutt’Italia (proiettato in 156 località, ha collezionato 26.434 spettatori). Risultato ancor più sorprendente se si pensa che il film è stato realizzato da un gruppo di professionisti under 26, senza alcun contributo pubblico, ed è un’opera prima sia per il regista Marco Righi che per Ierà di Malagoli Simona che l’ha prodotto e distribuito. Ispirato allo scrittore correggese Pier Vittorio Tondelli, di cui una citazione da “Altri Libertini” apre il lungometraggio, I giorni della vendemmia comincia con la prematura scomparsa di Enrico Berlinguer (in una sequenza finale viene mostrato l’ultimo comizio di Padova del giugno 1984) e racconta l’educazione sentimentale dell’adolescente Elia (l’esordiente Marco d’Agostin) stretto nella morsa tra l’arrivo della giovane Emilia (la suadente Lavinia Longhi), e il ritorno dell’inconcludente ma carismatico fratello, Samuele (Gian Marco Tavani).
Sullo sfondo quella provincia rurale reggiana intrisa di cattolicesimo e socialismo nostrano. «Un piccolo film indipendente, una grande opera difficile da cancellare dalla mente» (Alain Bichon – Vivilcinema). «Nel film di Righi, come in tutti i libri di Pier Vittorio Tondelli, i corpi sono sempre al centro: si sfiorano, si avvertono l’un l’altro. Religione, politica, sono contorni». (Enrico Palandri – Rolling Stone).