Gazzetta di Reggio

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Crac da 74 milioni, arrestato Ruggieri

Crac da 74 milioni, arrestato Ruggieri

Per la Finanza il 60enne, accusato di bancarotta fraudolenta, voleva fuggire in Kazakistan. Il blitz davanti a un ristorante

12 aprile 2014
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Lo hanno arrestato all’uscita di un ristorante di Reggio, dove aveva appena pranzato con alcuni conoscenti.

Giuseppe Pino Ruggieri, 55 anni, imprenditore edile originario di Cutro ma che dal 1962 vive nel Reggiano e noto per essere stato anche presidente dello Spezia calcio, è finito in manette per bancarotta fraudolenta e false comunicazioni sociali. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Pavia gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Erminio Rizzi: alla base del provvedimento restrittivo il timore che Ruggieri fuggisse in Kazakistan. La procura di Pavia guidata da Gustavo Cioppa ha chiesto e ottenuto l’arresto dell’imprenditore nell’ambito del fallimento della società Italcantieri di Lacchiarella (Milano), impresa edile acquistata verso la fine degli anni ’90 dalla famiglia Berlusconi e che fino a luglio del 2010 contava 61 dipendenti. «Siamo di fronte ad un provvedimento incredibile – replica l’avvocato difensore Liborio Cataliotti – non c’è alcun pericolo di fuga. Ruggieri si è sempre fatto interrogare nei processi che lo coinvolgono. E nei giorni scorsi era rientrato dal Kazakistan in modo da essere mercoledì a Prato per rendere testimonianza in un procedimento giudiziario».

Ruggieri, questa è l’accusa, in qualità di amministratore della società avrebbe creato nel patrimonio un ammanco di 74 milioni di euro attraverso fatturazioni inesistenti e un sofisticato sistema di raggiri contabili e societari. L’imprenditore, che già sei anni fa era stato arrestato con l’accusa di tentata estorsione, per la quale scontò due mesi di carcere e due di domiciliari, si trova ora nel carcere della Pulce, in attesa dell’interrogatorio di garanzia. L’imprenditore aveva di recente trasferito la propria residenza in Kazakistan (lavora come general contractor per la IT Costruzioni), ma ha mantenuto stretti rapporti con la nostra provincia, dove ha un domicilio (si era trasferito nel 1962) in una villa a Montecavolo di sua proprietà e dove gestisce alcune attività immobiliari. In base alle indagini, Ruggieri avrebbe tenuto per sé almeno 10 dei 74 milioni distratti dal patrimonio dell’azienda di Lacchiarella. Nel 2010 il suo nome, nell’ambito di un’altra inchiesta, fu legato a quello dell’ex assessore regionale lombardo Pier Giovanni Prosperini, a cui un tecnico della Italcantieri di Lacchiarella racconta di avere consegnato 130mila euro, tra il 2002 e il 2003, affinché l’impresa Italcantieri potesse partecipare a un progetto in Africa. L’impresa non ottenne, però, i lavori. Fatto sta che da quel momento andò incontrò a una serie difficoltà, dovute anche alla crisi del settore. I cantieri della ditta vennero bloccati da autorizzazioni mai arrivate e nel 2008 l’amministratore Ruggieri fu costretto a portare i libri in tribunale, per la richiesta di concordato preventivo. Nel 2010 arrivò il fallimento.