«Biotrituratore, il sindaco fa come Ponzio Pilato»
Poviglio, protesta a San Sisto: Lanfredi (Lega) replica a Manghi e attacca la giunta «Non potevano non sapere ma ora scaricano le colpe sul tecnico comunale»
POVIGLIO. E’ arrivata in consiglio comunale a Poviglio, attraverso una mozione presentata da Nadia Lanfredi (Lega Nord) – in rappresentanza del gruppo Pdl-Lega-Indipendenti –, la vicenda dell’impianto di macinazione di legnami e potature di San Sisto. Un imponente mezzo meccanico su ruote chiamato biotrituratore, che da quasi un anno sta rendendo insopportabile vivere nell’area che si estende fra via Parma e via Argine Mola.
«Sarà forse l’influenza del periodo – attacca la Lanfredi – e come Ponzio Pilato il sindaco Giammaria Manghi e l’assessore ai Lavori pubblici Domenico Donelli, scaricano ogni responsabilità ad altri, come se loro non svolgessero funzioni di amministratori ma di semplici mediatori locali. E’ quanto è emerso dal dibattito in Consiglio martedì scorso (lo stesso giorno in cui la Gazzetta si è occupata della protesta dei residenti, ndr) in seguito a una mozione da me presentata in merito all’intervento edilizio a San Sisto, con la quale chiedevo un impegno da parte di sindaco e giunta a sanare la situazione di grave irregolarità nel rispetto della normativa urbanistica vigente».
«Con una delibera del 28 dicembre 2011 – prosegue l’esponente leghista – il Consiglio approvò una variante al Psc-Poc-Rue che trasformava la destinazione d’uso di un terreno di 22mila mq da agricolo a produttivo. La richiesta del privato era motivata dalla necessità di ampliare l’area a magazzino, per lo stoccaggio di tronchi e legname da lavorazione. Anche il gruppo consigliare a cui appartengo votò a favore ma il sindaco, nell’articolo pubblicato sulla Gazzetta di Reggio l’8 aprile, ha a mio parere evidenziato il voto all’unanimità in modo strumentale, quasi a rimarcare una corresponsabilità di quanto è avvenuto in seguito. Ebbene no, rimando al mittente l’allusione. Nell’agosto 2013 il privato realizza una pavimentazione in cemento di oltre 4.300 mq, opera eseguita in assenza di un Piano urbanistico attuattivo approvato, come prescritto dalle norme urbanistiche».
«Sollecitati in Consiglio – prosegue la Lanfredi – sindaco e assessore spostano l’attenzione su altri argomenti non oggetto della mozione, citando i rapporti Arpa-Ausl e facendone una lettura parziale. La qualità ambientale in zona è seriamente compromessa, si allunga la lista dei cittadini che reputano necessario intervenire sui rumori, polveri e odori che alterano il diritto alla salute degli abitanti».
«Sul possibile abuso edilizio che gli amministratori non potevano non sapere in virtù di una serie di segnalazioni ricevute dai cittadini e dall’avvocato Dosi, le cui osservazioni sono sfociate in un esposto al Comune prima e alla procura della Repubblica poi – conclude – sindaco e assessore non trovano risposte e affermano che si fidano del tecnico comunale responsabile ai Lavori pubblici, proprio come Ponzio Pilato».