«La nostra Leopolda? Da fare ogni anno»
Oltre 300 persone all’evento organizzato da Luca Vecchi al centro Malaguzzi. I cittadini: «Ecco la Reggio che vogliamo»
Biscotti e caffè americano per iniziare. In alternativa, un più tradizionale espresso, con l’immancabile erbazzone. Sui tavoli, almeno un notebook, un iPad o un Macbook Air, dove prendere appunti sulle proposte arrivate dai cittadini. Dovevano essere circa 200 le persone al centro internazionale Malaguzzi. Ieri mattina, invece, se ne sono presentate oltre 300, tutte desiderose di partecipare a “Viaggio al centro della città”, la Leopolda reggiana organizzata dal candidato del centrosinistra, Luca Vecchi, per raccogliere idee sul futuro di Reggio. Tredici tavoli previsti, su altrettanti argomenti, che all’ultimo momento sono però saliti a diciotto, proprio per l’alta affluenza. Economia, cultura, educazione, internazionalizzazione, urbanistica, Welfare, innovazione. Ad ogni tavolo un “facilitatore”, con il compito di portare a sintesi le proposte, poi elaborate in un documento finale che verrà messo online sul sito di Luca Vecchi, che nel pomeriggio ha chiuso l’iniziativa. «Una grande giornata di partecipazione e di amore per la nostra città - ha spiegato il candidato del centrosinistra, ringraziando coloro che hanno preso parte all’iniziativa - un messaggio di fiducia e speranza, nato sull’idea che la futura amministrazione non possa prescindere da un rapporto di sintonia con le persone e le loro competenze». Entusiamo. Ed energia. È sulla base di questi elementi che Vecchi ha proposto di «organizzare una modalità permanente di confronto tra amministrazione e cittadini, per monitorare la realizzazione delle idee emerse», rimandando così l’appuntamento ad una nuova manifestazione analoga. «Sin dall’inizio di questa campagna ho deciso di ascoltare tutta la città. E questo evento è coerente con questo principio, secondo un approccio costruttivo». Giovani e meno giovani. Lavoratori e pensionati. E, soprattutto, molti non tesserati al Pd. Cittadini che, di fronte alla possibilità di dire la propria, non si sono tirati indietro. Come Eros Guareschi, 61enne, che si è seduto su uno dei tavoli dedicati all’economia: «Un’esperienza interessante. Ci siamo concentrati su due argomenti: rafforzare i legami tra Comune e altri enti come la Camera di commercio e Regione, e trovare modi per un maggior coordinamento interno al Comune, migliorando la sua efficienza». Al tavolo sul centro storico, Chiara Mucchi, 25enne, figlia dell’edicolante di piazzetta XXIV maggio, finita recentemente nel mirino di ladri notturni. Ha parlato di sicurezza. Ma non solo: «Ho sollevato il problema dei giovani: servono serate di intrattenimento, musica, dibattiti. E non solo d’estate. Non sembriamo una città universitaria». Giovanna Pisi, 46enne sociologa, ha partecipato al tavolo sull’urbanistica: «Dal tavolo si è sviluppata l’idea di un’urbanistica intesa come “sistema” paesaggio, non come elemento isolato, affrontando tematiche di viabilità, mobilità e social housing». Tra i facilitatori, il 43enne Marco Aicardi: «È stato un esperimento interessante - afferma - Cosa è emerso? Si vuole il Comune come una casa di vetro, riappropriandoci dei luoghi di partecipazione». Lucia Sangiorgi, insegnante di italiano per stranieri, è una dei residenti in zona stazione. Ed è per questo motivo che ha deciso di partecipare al tavolo sulla sicurezza: «Bisogna potenziare strumenti già attivi di coordinamento tra enti e trovare un sistema informatico per migliorare le risorse. Organizzare questa iniziativa è stato un atto coraggioso per un candidato, ma vorremmo sentirci coinvolti anche in futuro».