Laboratori tessili lager maxi multa e sequestro
Due imprenditori cinesi impiegavano da tempo in nero operai connazionali In una delle ditte, i dipendenti dormivano e mangiavano in condizioni disumane
I dipendenti dormivano e mangiavano con i loro bambini in camere ricavate col compensato al piano superiore dell'azienda. L'hanno scoperto i carabinieri di Reggio controllando due aziende tessili in via del Chionso e in via Umbria che impiegavano in nero rispettivamente uno e tre operai (cinesi e regolari in Italia). Due imprenditori cinesi, una 62enne e un 44enne, sono stati multati per 30.000 euro e l'attività aziendale è stata al momento sospesa.
Il blitz è stato reso possibile da un’attività di controlli condotti dai carabinieri di Reggio insieme al personale dell'Ispettorato del lavoro e all’Ausl. Soprattutto in una delle due aziende i carabinieri hanno riscontrato precarie condizioni di vita dei dipendenti che dormivano e mangiavano in ambienti malsani i cui locali ricavati con delle pareti di compensato erano posti al piano superiore rispetto a quello adibito a ciclo produttivo dove vivevano anche bambini molto piccoli.
Il blitz l’altra mattina quando i carabinieri, sulla scorta di una mirata attività tesa a contrastare il lavoro nero e l’impiego di manodopera clandestina, effettuano controlli mirati in due aziende tessili reggiane gestite da cittadini cinesi. Nella prima azienda, in vai del Chionso, gli agenti riscontrano la presenza di un operaio che lavorava in nero (il 20% della forza lavoro a fronte dei quattro operai impiegati), nell'altra in via Umbria oltre ad accertare la presenza di tre operai in nero (il 50% della forza lavoro) i carabinieri constatano pure le precarie condizioni di vita dei dipendenti che mangiavano e dormivano dove lavoravano. Nei piani superiori infatti, erano state ricavate camere da letto trovate in precarie condizioni igienico sanitarie. Cavi elettrici e fili volanti hanno rivelato il pericolo in cui l’azienda, dove vivevano anche bambini, versava. I dipendenti impiegati in nero, connazionali dei due imprenditori, sono risultati in regola con le norme di soggiorno.
Entrambe le attività aziendali sono state immediatamente sospese mentre agli imprenditori toccherà pagare una maxi multa di 30mila euro. Quanto alla ripresa delle rispettive attività aziendali, dipenderà dagli stessi imprenditori che dovranno regolarizzare i dipendenti impiegati in nero e naturalmente pagare la multa.