Vecchi e Vaccari, sfida sul voto under 25
Il candidato Pd punta sul parco della musica al campovolo, l’M5S vuol rilanciare i Topi. Ottomila i giovanissimi alle urne
Oltre ottomila giovani tra i 18 e i 25 anni chiamati alle urne per la scelta del sindaco. Per l’esattezza 8.192, di cui 4.198 maschi e 3.996 femmine, pari a circa il 7% dei 120mila reggiani aventi diritto al voto. Sono loro il vero ago della bilancio per le prossime amministrative. Ed è su di loro che è partita la sfida tra il M5S e la coalizione del centrosinistra, reduci da un week-end di successi elettorali: per i “grillini”, il boom delle 450 firme in un solo giorno nel banchetto in piazza del Monte; per il centrosinistra, gli oltre 300 cittadini che hanno partecipato al “Viaggio al centro della città” organizzato al Malaguzzi. Un testa a testa nel quale gli under 25 potrebbero rivelarsi decisivi. Ed è anche per questo motivo che sia Norberto Vaccari che Luca Vecchi hanno schierato nelle rispettive liste numerosi giovanissimi aspiranti consiglieri. La sfida vera, però, si giocherà su programmi e partecipazione. E qui i due candidati propongono soluzioni differenti.
LA TASK FORCE GRILLINA. Un gruppo di lavoro di dieci giovanissimi, alcuni dei quali candidati (come Manuel Ligabue, ad esempio), che si riunisce quasi ogni sera, da circa un mese, per portare un contributo al programma. È quanto messo in campo dal M5S: «Pur non essendo io un giovanissimo - spiega Vaccari - abbiamo molti ragazzi che aderiscono al movimento. Per questo abbiamo messo insieme un gruppo di giovani, anche non attivisti, disponibili a darci indicazioni, in modo da poter arricchire il programma con le loro istanze, dal momento che sono parte importante della società reggiana».
UNIVERSITARI IN LISTA. In campo, per il M5S, ci sono circa 10 aspiranti consiglieri tra i 18 e i 25 anni, tra i quali anche studenti universitari. Ma cosa chiedono? «Una delle indicazioni - aggiunge Vaccari – è rendere “compatibile” la vivibilità del centro: i giovani hanno una passione per le iniziative che a volte confliggono con la residenzialità. E poi c’è una grande richiesta di spazi a loro dedicati».
I TOPI VERSIONE 2000. E qui tornano in ballo i Topi, un progetto comunale degli anni ‘70-‘80: «Erano spazi molto interessanti messi a disposizione dal Comune - aggiunge Vaccari – per iniziative creative giovanili. Lì sono nati tanti artisti che hanno dato grandi contributi nel mondo dell’arte, della musica e della grafica. Anche il Catomes Tot è nato come un Topo: era uno studio di registrazione. Credo si debba recuperare ed aggiornare questa tradizione, mettendola a disposizione di quanti vogliono impegnarsi nell’imprenditoria creativa».
LA STRATEGIA PD. «La prima cosa è far recuperare fiducia nelle istituzioni, persa per la crisi della politica». È questa la premessa da cui Vecchi intende cominciare per un «progetto trasversale con un’amministrazione capace di coinvolgerli». Anche nel Pd, in lista, ci sono almeno sette giovani. «La priorità è il lavoro - aggiunge Vecchi - È necessario quindi il rilancio dello sviluppo economico per le nuove generazioni. Tutta la città ne risentirebbe in positivo in fatto di qualità della vita». Le idee sembrano non mancare. «Politica per l’accesso all’abitazione, sia in proprietà che in affitto, continuare a far crescere l’università, arrivata in questi ultimi mandati da 4mila a 6mila studenti, il recupero degli spazi non utilizzati attraverso il canone concertato, per lo sviluppo di start-up e di nuove attività professionali e creative. E poi c’è il tema del co-working, senza contare una rifunzionalizzazione di alcuni luoghi come i musei o i chiostri di San Domenico, che possono essere gestiti da associazioni giovanili per farli rivivere in modi nuovi». Fra le idee, non manca la prosecuzione del Tecnopolo alle Reggiane.
LA CARTA CAMPOVOLO. Nello schema di Vecchi, tuttavia, il vero asso nell’asso nella manica è un altro: il Parco della musica al Campovolo, da realizzare con il coinvolgimento di sponsor privati. «Fin dai primi momenti, subito dopo l'elezione, bisognerà adoperarsi per capire se quello che è accaduto in questi anni occasionalmente al Campovolo possa diventare l’opportunità per fare un grande parco dei giovani e della musica, con l’arena musicale in un grande parco urbano. Non è solo una questione di eventi: il parco della musica è una grande opportunità perché consolida una potenzialità mai sviluppata del tutto, ovvero la musica. Un progetto che potrebbe essere collegato a una strategia di sistema che coinvolga dai gruppi di base al Peri, fino alla capacità realizzare eventi di un certo rilievo. La musica è una nostra eccellenza su cui potremo costruire la nostra immagine internazionale con un impatto importante sul versante occupazionale».