Gazzetta di Reggio

Reggio

Estorsioni e botte, scarcerato il 42enne

di Tiziano Soresina
Estorsioni e botte, scarcerato il 42enne

Correggio: il ricattatore non può però avvicinare la donna “amata”. Il giudice non ritiene provata la violenza sessuale

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CORREGGIO. Non è più in cella il 42enne finito nei guai la settimana scorsa per una lunga ed allucinante serie di accuse (stalking, estorsione, violenza sessuale e lesioni) che hanno reso un inferno la vita di una 50enne conosciuta nel febbraio 2013.

La liberazione è stata decisa ieri – in tribunale a Reggio – dal gip Antonella Pini Bentivoglio al termine dell’udienza di convalida dell’arresto tenutasi in carcere. Il giudice ha ritenuto più adeguata la misura restrittiva del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna, il che significa stare ad almeno 250 metri di distanza da dove lavora e vive, ma anche il non poter comunicar con la 50enne in nessun modo. Poco prima, nell’udienza, il 42enne – difeso dal legale Federico Bertani – ha parlato per circa un’ora, per rimarcare diversi aspetti di questa vicenda: ha negato le estorsioni e di avere picchiato nonché costretto a rapporti sessuali la donna con cui dice di aver avuto per oltre un anno una relazione consenziente, aggiungendo che inviava tanti sms (sino ad ottanta al giorno) all’amata peché «lei li gradiva e li chiedeva» inoltre gli rispondeva ma telefonicamente perché non abile nell’uso dei messaggini. Il giudice Pini Bentivoglio, valutando gli atti d’indagine e le parole del 42enne, ha ritenuto poco provata l’accusa di violenza sessuale, mentre sul resto del “quadro” emerso nell’inchiesta ha concluso che “sussiste concreto pericolo che l’indagato continui a molestare, minacciare e ingiuriare la persona offesa in quanto le condotte si protraggono con ossessività da oltre un anno e ciò induce a ritenere probabile la reiterazione”. Insomma, per il giudice quest’uomo ha una vera e propria ossessione per la 50enne, arrivando ad essere prima molto aggressivo, per poi inviarle sms del tipo “è stato bellissimo... amore non devi essere arrabbiata».

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri – coordinati nelle indagini dal pm Valentina Salvi – la donna ha consegnato al suo aguzzino oltre 6mila euro, con un pugno lui l’ha mandata all’ospedale e i militari, vedendo con i loro occhi le continue telefonate con richieste di denaro, hanno teso una “trappola” al 42enne.