Sinistra, appello bocciato No al candidato unitario
Dopo l’apertura di Ferrigno (Prc), Casella e D’Andrea rifiutano l’offerta Reggio democratica: «Siamo già uniti». Città del Tricolore: «Noi apartitici»
Due no. Secchi, ma con ragioni diverse. Sia Antonio Casella, candidato sindaco della coalizione capitanata da Reggio Democratica, che Ernesto D’Andrea, l’ex Pd a capo della civica Città del Tricolore, respingono al mittente la proposta di una candidatura unitaria per la sinistra alternativa al Pd, lanciata nei giorni scorsa su internet da Franco Cefalota. Un appello al quale aveva dato risposta positiva Alberto Ferrigno, consigliere provinciale ed ex segretario di Rifondazione Comunista, partito che alle prossime elezioni sosterrà il candidato sindaco Francesco Fantuzzi, che secondo Ferrigno si era detto disponibile a fare un passo indietro per trovare un nome nuovo e condiviso. Ma all’apertura di Ferrigno sono arrivati ieri due bocciature. A cominciare da Antonio Casella di Reggio democratica, che correrà con i Comunisti italiani e con una lista di esodati: «A sinistra c’è già un candidato unitario, cioè io: con noi, oltre ai Comunisti italiani e agli esodati, ci sono fuoriusciti dal Pd, dall’Idv, dalla stessa Rifondazione. La possibilità di fare una coalizione unitaria l’avevamo avanzata ad ottobre. Mi sembra strano che a pochi giorni dalla consegna delle liste si esca fuori con questa proposta impossibile da realizzare». Secondo Casella, nella sinistra alternativa al Pd, rispetto alla sua coalizione «è rimasta fuori solo Rifondazione, come sempre: il loro problema riguarda i nomi sulle poltrone, noi pensiamo al programma. A Ferrigno, che finora si è girato i pollici in consiglio provinciale, faccio un contro-appello: l’isolamento è aiutare il Pd». Ma non solo Casella. Anche Ernesto D’Andrea ha risposto picche. Per l’ex Pd, si tratta di «una provocazione». «La mia lista civica è indipendente - afferma – Nessuno può venire a sindacare dall’esterno sull’opportunità di fare un’operazione congiunta. E la mia lista civica resta al di fuori di schieramenti politici. È questo l’unico modo che io, e tutti coloro che con me partecipano a questo progetto, riteniamo opportuno per poter dare risposte ai cittadini». Secondo D’Andrea, «collocarsi al centro, a sinistra o a destra vuol dire parlare di concetti vuoti, per questo ho rifiutato finora ogni alleanza politica che mi è stata proposta» Anche secondo il capolista di Città del tricolore, inoltre, «operazioni di questo tipo non si fanno a pochi giorni dalla chiusura delle liste, anche se la proposta può avere una sua bontà: io comunque mi sento lontano da una logica di schieramenti politici e partitici. I cittadini decideranno se premiare o meno questa scelta. Ma la mia idea è proprio quella di voler risolvere i problema dei cittadini a prescindere dai partiti». (e.spa.)