Gazzetta di Reggio

Reggio

Una furia sulla moglie e su chi la difende

Una furia sulla moglie e su chi la difende

Setto nasale spaccato per il datore di lavoro e botte alla suocera che si mette di mezzo, arrestato l’operaio di 26 anni

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Se non rispondeva al quarto squillo quando le telefonava erano botte. Ed erano botte ogni volta che incrociava il suo sguardo e qualcosa non andava bene. Una situazione dolorosa e tesa, rimasta nascosta per anni dietro le mura domestiche. Ma che è degenerata sempre più, fino all’ultimo clamoroso sbotto di violenza ingiustificata, l’altra sera, quando l’uomo ha colpito non solo la donna, ma anche la madre e il datore di lavoro della moglie. E quando sono intervenuti i carabinieri, per lui sono scattate le manette.

Tutto accade in città. Ma non facciamo nomi per la tutela delle vittime, dell’ennesima donna che subisce in silenzio, che manda giù bocconi sempre più amari. Per amore, all’inizio. Per paura, alla fine.

Il rapporto tra la donna, che ha poco più di 20 anni, e il marito, un 26enne operaio, erano tesi da tempo. Nella denuncia che alla fine la giovane ha trovato il coraggio di fare contro l’uomo, si parla di anni di botte, di umiliazioni, di vere e proprie persecuzioni che, negli ultimi tempi, sono cresciute sempre più e avvenivano anche davanti ai figlioletti.

Sabato sera, però, si è raggiunto il culmine. L’uomo ha raggiunto la moglie al bar, dove lavora da tempo. Ancora per litigare, per accanirsi su di lei, su quel rapporto ormai consumato. Per alzarle le mani contro, chissà ancora con quale pretesto. Lo ha capito il datore di lavoro della donna, che quando ha visto il marito irrompere furente nel bar ha provato a difenderla. Ma ci ha rimesso anche lui: 10 giorni di prognosi per la frattura delle ossa nasali. E ci ha rimesso anche la madre della giovane, che ha tentato anche lei di mettersi in mezzo tra la figlia e il marito. Due, per lei i giorni di prognosi rimediati per colpa del genero.

Questa volta, però, tutto non è finito in un pianto solitario della giovane vittima. E in qualche parola di scusa del marito-orco. Stavolta, la violenza è scoppiata davanti agli occhi di tutti. E non solo contro la vittima prediletta, ma anche nei confronti di chi cercava di proteggerla. E non si poteva più fare finta di niente.

Sul posto sono stati chiamati i carabinieri. Gli uomini del Nucleo operativo hanno raggiunto il bar. Visto i segni della violenta colluttazione con il marito. Ascoltato il racconto delle violenze.

L’uomo è stato accompagnato in caserma. I feriti al pronto soccorso, per curare i segni delle botte. Al termine delle formalità di rito, per il 26enne sono scattate le manette. Ora è in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il fascicolo è sul tavolo della dottoressa Valentina Salvi. L’uomo deve rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.