Gazzetta di Reggio

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Chiese terremotate riaperte per la Pasqua

Chiese terremotate riaperte per la Pasqua

Già sistemate quelle con meno danni e i lavori proseguono in base agli accordi tra Diocesi e Regione

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REGGIO. Le chiesa di Santa Maria della Neve di Tagliata, quella di San Girolamo e la basilica dei Ss. Pietro e Paolo di Pieve di Guastalla, dopo i lavori di ripristino, sono già state riaperte.

Le comunità cristiane del posto, finalmente, possono assistere alle messe, in particolare per il giorno di Pasqua, lasciandosi alle spalle tensostrutture e sedi provvisorie usate per quasi due anni dopo il terremoto del maggio 2012.

Per la chiesa di San Rocco a Villarotta di Luzzara è giunta la revoca di inagibilità. Ieri sera don Mario Pini ha riunito i parrocchiani per invitarli a collaborare nei lavori di pulizia dei locali e degli arredi in programma per i prossimi giorni.

La chiesa di Villarotta, così, potrà essere pronta per i primi di maggio ma non per Pasqua. Dall’ordinanza n. 83 del 5 dicembre 2012 che era stata emanata per permettere di riaprire in modo celere alcune delle chiese danneggiate dal sisma, in attesa della redazione di un piano di ricostruzione globale, è passato molto tempo ma oggi si possono vedere i primi risultati.

In particolare l’ordinanza riguardava la riparazione con rafforzamento locale e ripristino con miglioramento sismico delle chiese, con l’approvazione di un programma di interventi immediato per garantire la continuità dell’esercizio del culto.

La Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla ha ottenuto finanziamenti per 11 chiese per un totale di 1.595.000 euro. Le chiese ricomprese nel finanziamento presentavano, e qualcuna presenta tuttora, danni di lieve e modesta entità: non c’erano parti di edifici crollati e le opere da realizzare riguardavano prevalentemente, incatenamenti, consolidamenti di volte danneggiate ma non crollate e il ripristino tramite “scuci-cuci” di crepe diffuse sulle murature oltre al ripristino di lanterne ruotate.

Stanno volgendo al termine i lavori nelle chiese di San Giorgio Martire di Rio Saliceto, Ss. Annunciata (detta Dei Servi) di Guastalla e quella di San Rocco (detta Madonna di Lourdes) a Reggiolo per la quale, dato che l’interno è ricco di affreschi, si sta valutando di mettere mano ai risarcimenti delle lacune provocate dal sisma. Entro luglio dovrebbero invece terminare i lavori nella chiesa di San Martino vescovo, San Martino Piccolo di Correggio, alla Ss. Annunziata di Villanova di Reggiolo, in quella di Santa Vittoria di Gualtieri e alla Ss.Annunziata di Pieve Saliceto .

«Il recupero delle chiese terremotate non è una perdita di tempo – ha detto monsignor Tiziano Ghirelli, direttore dell’ufficio diocesano dei Beni Culturali – ma un dovere non solo legale ma storico ed affonda le proprie radici nella vita della Chiesa; ricordiamo poi che stiamo offrendo occasioni lavoro in un momento tanto difficile. Tutto ciò avviene anche con gli strumenti dello Stato, con la Sovrintendenza ai Beni Culturali e in alcuni casi, come per la chiesa di Villarotta di Luzzara, in collaborazione con i vigili del fuoco, nel rispetto della legislazione pubblica sugli appalti. Stiamo mettendo in pratica quella collaborazione tra Stato e Chiesa che è sancita a chiare lettere nell’accordo di revisione del Concordato: “La Santa Sede e la Repubblica Italiana, nel rispettivo ordine, collaborano per la tutela del patrimonio storico ed artistico». (m.p.)