Gazzetta di Reggio

Reggio

Ariosto ambasciatore della cultura reggiana

Ariosto ambasciatore della cultura reggiana

Studiosi, enti pubblici e privati a convegno nella Sala degli Specchi del Valli per l’anno di eventi dedicati al poeta e commediografo del Cinquecento

17 aprile 2014
2 MINUTI DI LETTURA





REGGIO. Ottave dall’Orlando Furioso recitate con suggestiva interpretazione da “messer” Bernardino Bonzani del Teatro dell’Orsa, luce soffusa e sottofondo musicale. E a coronamento la splendida Sala degli Specchi del Valli.

Così ieri si è ufficialmente aperto l’anno di celebrazioni per il 540° anniversario della nascita di Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 – Ferrara 1533), anche se per la verità il calendario d’appuntamenti dedicato al celebre poeta e commediografo è già partito a gennaio. Ma è un calendario ancora in divenire e raggiungerà il suo culmine nel prossimo settembre. Per Reggio, questo anniversario non è solo importante dal punto di vista della storia della letteratura, ma ha almeno altri due motivi di particolare interesse: Ariosto come elemento che catalizza e rilancia il meglio della società civile e culturale reggiana. E Ariosto nelle vesti di “ambasciatore” per promuovere Reggio come città capace di attrarre turismo di qualità.

Concetti ribaditi in particolare da Iris Giglioli presidente della Fondazione Palazzo Magnani, capo-cordata del team che ha organizzato le celebrazioni per il 540° anniversario e Sonia Masini, presidente della Provincia intervenuti in apertura del convegno al Valli insieme a Iuna Sassi assessore comunale all’educazione, al vice sindaco di Ferrara, Massimo Maisto e Marco Barbieri per la Regione.

Giglioli ha insistito sul valore della coralità, della reggianità, che sta alla base di queste celebrazioni. Con il coinvolgimento nel progetto di 30 soggetti tra enti pubblici, scuole, associazioni, privati.

La Masini si è invece soffermata sulla necessità di iniziative promozionali che facciano conoscere meglio Reggio e il suo territorio «non solo per il suo patrimonio di conquiste civili e sociali ma anche per la sua ricchezza culturale» perchè fuori da qui «non siamo percepiti sotto questo aspetto». Ma se si portano avanti progetti validi e stimolanti, i risultati arrivano. Basta pensare alla mostra di Escher a Palazzo Magnani che ha richiamato migliaia di visitatori. Dunque, anche le celebrazioni per l’anniversario della nascita di Ludovico Ariosto, forse del massimo esponente letterario pre illuminista, spalmate fino al gennaio 2015 (anno dell’Expo di Milano), possono fare da eccezionale catalizzatore per attirare a Reggio turismo culturale e di qualità.

Ma c’è “da fare” anche in casa nostra, perchè Ariosto e il suo valore contemporaneo devono essere meglio conosciuti anche da reggiani. «Per troppi – come ha detto l’assessore Sassi con una nota di intelligente umorismo – Ariosto è solo il nome di un centro commerciale». Il convegno si è poi concluso con gli interventi qualificati di tre studiosi, quali il professor Gino Ruozi dell’università di Bologna, la professoressa Lina Bolzoni della Scuola Normale dell’università di Pisa e del critico Sandro Parmiggiani.(a.mel.)