Gazzetta di Reggio

Reggio

L’Olocausto spiegato da Beppe Carletti agli alunni di Pieve

L’Olocausto spiegato da Beppe Carletti agli alunni di Pieve

Il tastierista dei Nomadi accolto dal canto di “Auschwitz” «Sono appena tornato da lì, porto con me tanta tristezza»

17 aprile 2014
3 MINUTI DI LETTURA





GUASTALLA. Straordinaria lezione di storia ieri mattina con Beppe Carletti, tastierista dei Nomadi, in “cattedra” per i piccoli studenti della scuola primaria dell'istituto “Ferrante Gonzaga” di via Affò, a Pieve di Guastalla.

Il musicista – tornato da pochi giorni dal campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia – ha partecipato alla decima edizione del “Treno per la memoria”, progetto organizzato dalla “Fondazione Fossoli” (Modena) finalizzata a permettere agli alunni di compiere un viaggio negli orrori dell’Olocausto.

Beppe Carletti ha di fatto chiuso il percorso didattico sulla “Giornata della Memoria” partito il 27 gennaio scorso e predisposto dagli insegnanti di terza, quarta e quinta elementare.

Entusiasmo alle stelle da parte degli alunni nel riconoscere Beppe Carletti, sceso dall'auto dopo aver parcheggiato davanti alla scuola, ma anche grande attenzione nell'ascoltare il racconto del suo viaggio nel campo dello sterminio nazista.

Ad accogliere il tastierista, il brano scritto nel 1967 da Francesco Guccini intitolato “La canzone del bambino nel vento (Auschwitz)”, reso famoso dalla voce di Augusto Daolio, indimenticato cantante solista dei Nomadi prematuramente scomparso il 7 ottobre del 1992.

Tutto è partito dal lavoro di ricerca della terza B della scuola primaria. Proprio nella “Giornata della Memoria, l'insegnante Ida Calderoni ha fatto ascoltare ai bambini la canzone “Auschwitz” cantata dai Nomadi e da Guccini, accompagnata da un video con le immagini di deportati in un campo di concentramento. Dal cuore dai bambini sono subito partiti pensieri e riflessioni.

L'insegnante, il giorno stesso, ha inviato una mail ad Elisa Mazzali del fun club “Nomadi Brother's” di Fabbrico, vero gancio di tutta l'iniziativa. Immediata la risposta arrivata il giorno dopo: Beppe Carletti, al ritorno dal viaggio ad Auschwitz, sarebbe andato alla scuola elementare di Pieve di Guastalla.

Promessa mantenuta. Ieri mattina Beppe Carletti, davanti ad un centinaio di bimbi, ha raccontato quello che ha visto per la prima volta in un campo di sterminio nazista.

«E' più importante il brano “Auschwitz” ora di quando l'abbiamo cantato noi negli anni '60 e '70. Non si voleva parlare di quell'orrore, in quegli anni, perché il ricordo era troppo vicino. Erano passati solo pochi anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale – ha detto Carletti –. Se siamo qui adesso è perché milioni di persone hanno dato la loro vita per la nostra libertà».

Il tastierista dei Nomadi è stato immediatamente subissato da decine di domande dei bambini.

«Da Auschwitz ho portato via tanta tristezza. Sono stato avvolto da forti emozioni – ha raccontato il musicista -. Pensare che lì sono state uccise sei milioni di persone, vedere le teche piene di scarpe di bambini, di occhiali... C'era da stare male».

Alla fine Beppe Carletti è stato omaggiato di un disegno fatto dai ragazzi e da un gigantesco uovo di Pasqua. E prima dei saluti, autografi e foto ricordo con bambini ed insegnanti di ogni classe. Bello imparare la storia così.

Mauro Pinotti

©RIPRODUZIONE RISERVATA