«Chiudo la produzione, faremo vendita»
Giangolini, titolare della Termomeccanica di Felina: «Lavoreremo con contoterzisti di Arezzo e altri dell’Europa dell’Est»
CASTELNOVO MONTI. «E’ tutto vero: la lettera è stata inviata e intendiamo chiudere il reparto produzione nei tempi indicati. Lo faccio a malincuore, perché la nostra ditta era la numero uno al mondo del settore, al momento, ma ci sono serie ragioni aziendali e, in più, sono profondamente deluso da alcune cose avvenute in ditta».
A parlare è il presidente della Termomeccanica GL di Felina, Romeo Giangolini, che commenta lo sciopero, il primo nella storia dell’azienda, indetto ieri pomeriggio dai dipendenti del reparto produzione e che ha coinvolto una trentina di dipendenti sui circa 50 totali dell’azienda.
Lo sciopero era nato dal ricevimento da parte dei dipendenti di una lettera, firmata dalla proprietà, in cui si annunciava la chiusura del reparto produzione a fine anno o nei primi mesi del 2015, inviata a seguito delle richieste sindacali di modifiche ai contratti, basati principalmente su un sistema di premi di produzione che vieve ritenuto eccessivamente arbitrario.
Nel commentare la lettera e l’annuncio della cessazione della produzione, Giangolini afferma: «Certo che l’intenzione è quella di chiudere il reparto produzione. Vogliamo seguire il modello Ikea, che fa produrre tutti i mobili in giro per il mondo da contoterzisti, e si occupa soltanto della commercializzazione. Intendiamo quindi arrivare ad occuparci della vendita di cose che non produciamo direttamente. E’ una scelta che segue una logica aziendale precisa».
Una scelta che non sopisce le preoccupazioni per il quadro occupazionale dell’Appennino, emerse dallo sciopero di ieri. Ma Giangolini non nasconde neppure le difficoltà emerse nei rapporti con i dipendenti: «Con la chiusura del reparto chi si lamenta potrà trovare un posto in cui si troverà meglio. Poi, onestamente sono rimasto molto deluso da un episodio avvenuto poco tempo fa, con un dipendente che ha rubato in ditta. Lo abbiamo denunciato e la moglie lavora ancora per noi. Ammetto che ho perso fiducia nelle persone, e che quella di cessare la produzione è una scelta che in altre condizioni non avrei preso, perché davvero siamo i primi al mondo in questo settore».
Ora che cosa sarà del grande e modernissimo stabilimento realizzato nell’area artigianale di Felina, in via Luciano Giangolini, il padre di Romeo che fondò la Termomeccanica nel 1978? «Non credo che resterà inutilizzato: ho detto che il nostro modello sarà Ikea, e se si ha una idea delle dimensioni di un magazzino Ikea il nostro stabilimento è certamente più piccolo. Fare esposizione e commercializzazione richiederà comunque una struttura come questa». Ma a chi si rivolgerà la ditta per la produzione dei forni verniciatura per carrozzerie, che erano il suo core business? «Lavoreremo con dei contoterzisti di Arezzo, con i quali siamo già a buon punto nelle trattative, ed altri dell’Europa dell’Est».
Luca Tondelli