Gazzetta di Reggio

Reggio

la partnership

Ciclo idrico: accordo tra Iren, Hera e Smat

Le tre utility uniscono le forze per sviluppare la ricerca e gli investimenti nel settore

18 aprile 2014
2 MINUTI DI LETTURA





REGGIO. Iren, Hera e Smat uniscono le forze per sviluppare la ricerca nel settore idrico. Le tre utility puntano all’innovazione tecnologica e investimenti stipulando il primo accordo di questo tipo in Italia. Ricerca applicata, sviluppo tecnologico e innovazione nei settori e nelle attività legate al servizio idrico integrato: sono questi gli obiettivi della partnership che vede Hera, Iren e Smat insieme. Le tre utility, grazie a uno specifico protocollo d’intesa, metteranno a fattor comune le proprie esperienze, conoscenze e studi nel settore, definendo sviluppi congiunti, a beneficio di tutte e tre le aziende, di progetti innovativi, per continuare a garantire ai cittadini un servizio di qualità e sempre più attento alla sostenibilità e alla preservazione della risorsa idrica. Si tratta della prima esperienza in Italia di collaborazione tra aziende leader nel settore sulla ricerca applicata e l’innovazione.

L’accordo è stato siglato a Torino, alla presenza di Salvatore Molé, direttore tecnologie e sviluppo del Gruppo Hera, di Francesco Profumo, presidente del gruppo Iren e di Paolo Romano, amministratore delegato del gruppo Smat, un momento simbolico di grande importanza per mettere in luce da un lato l’importanza della risorsa idrica, dall’altro la notevole necessità di investimenti in infrastrutture, tecnologia e ricerca per assicurare a tutti i cittadini un servizio idrico integrato di eccellenza.

Ognuna delle tre società è dotata di specifiche strutture dedicate alla ricerca: ricerca e sviluppo per Hera, fondazione Amga e Laboratori Iren Acqua e Gas per Iren, Centro Ricerche per Smat. Già da tempo, quindi, queste aziende, leader in Italia e all’estero nel campo del servizio idrico integrato, svolgono attività di ricerca applicata per valutare, ad esempio, le tecniche e delle tecnologie più innovative per ottimizzare l’efficienza di reti e impianti, ridurre l’impatto delle perdite di rete, diminuire i rischi derivanti da guasti e migliorare ulteriormente la diffusione e l’efficacia della depurazione. Le aziende uniranno le risorse, condividendo le infrastrutture di ricerca e il sapere acquisito per avviare progetti innovativi di interesse non solo nazionale ma anche europeo e internazionale.