Gazzetta di Reggio

Reggio

L’Auser reggiana il volontariato che sfida la crisi

L’Auser reggiana il volontariato che sfida la crisi

Calano le donazioni di privati e aziende, ma in tre anni quasi raddoppiate le donazioni attraverso il 5 per mille

18 aprile 2014
3 MINUTI DI LETTURA





C'è chi, nonostante la crisi, riesce ancora a fare quadrare i conti. È il caso di Auser, l'associazione di volontariato nata a Reggio venticinque anni fa. Quest'anno, infatti, non solo potrà contare su cinque nuovi mezzi di trasporto per disabili e anziani, ma aprirà anche una nuova sede a Cadelbosco Sopra, arrivando così a 41 centri comunali sparsi per la provincia.

«Tutto questo è possibile grazie alle numerose convenzioni stipulate con i vari comuni (che coprono circa 950mila euro delle spese annuali dell'associazione, ndr) ma soprattutto grazie alla generosità dei cittadini», ha spiegato Sandro Morandi, presidente Auser provinciale.

Nel 2013, infatti, a essere aumentati non sono stati solo gli iscritti all'associazione - arrivati a quota 4397 - ma anche le persone che hanno deciso di destinare il 5 per mille all'Auser.

«Tre anni fa erano stati cinquemila i cittadini che avevano intestato a noi il 5per mille, mentre l'anno scorso sono stati più di novemila. E questa crescita - ha aggiunto il presidente - ci ha aiutati a superare molte difficoltà. A causa della crisi, infatti, le donazioni di cittadini e aziende sono diminuite di circa il 10 per cento. Se fino a qualche anno fa poteva capitare che qualche imprenditore ci regalasse addirittura dei pulmini, oggi tutto questo è fantascientifico. Per far fronte a questo calo di risorse abbiamo deciso di razionalizzare i costi, ma senza toccare i servizi».

E di servizi alla comunità, Auser ne offre parecchi: dalle varie attività collegate all'ambito scolastico - come scuolabus, pedibus, bicibus, controllo degli attraversamenti pedonali, collaborazione con le mense - a quelle rivolte alla persona - come supporto nei centri diurni e nelle case protette, organizzazione di feste ed eventi, aiuto a domicilio - ai trasporti e accompagnamenti vari, fino alle attività di pubblico interesse, come la manutenzione delle aree verdi.

«Per dare un'idea della nostra presenza sul territorio - ha affermato Giorgio Ballarini, vicepresidente Auser provinciale - basti dire che nel 2013 abbiamo percorso più di un milione di chilometri solo per i servizi di trasporto, spendendo circa 900mila euro. Inoltre molte delle nostre iniziative hanno preso piede e ora funzionano quasi in autonomia: a Fabbrico, per esempio, il progetto "Pedibus" è portato avanti dai genitori, con la supervisione di due soli volontari Auser; stessa cosa è successa a Rubiera con il progetto "Finestra sul cortile". Lavorare per la comunità significa non solo migliorarla, ma anche renderla autonoma dopo qualche stimolo iniziale».

«Quello che vorremmo fare ora - ha aggiunto Carla Iori, responsabile dei progetti Auser - è aumentare il numero di volontari nella fascia d'età compresa tra i 41 e i 55 anni. Dei 1826 volontari su cui possiamo contare, infatti, la maggioranza ha tra i 56 e i 70 anni. Auser è partito da un'idea di anziani attivi, che potessero dedicare le ore libere alla comunità, ma adesso questo non è più fattibile: con l'età pensionabile sempre più posticipata, poche persone avranno voglia di fare volontariato. Anche per questo - ha proseguito Iori - abbiamo deciso di puntare sulle competenze professionali dei vari volontari, che oltre a guidare il pulmino dei disabili potranno aiutarci a migliorare l'associazione sia dal punto di vista della comunicazione, perché siamo sempre stati più bravi a fare che a dire, sia da quello dell'innovazione, per esempio informatica. Sfruttando la posta elettronica e i sistemi di videoconferenze, per esempio, riusciremo ad avere un flusso di informazioni costante dai vari centri comunali alla sede centrale, e viceversa».

Martina Riccò