Gazzetta di Reggio

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Gazza senza rivali rischia di “perdere”

Gazza senza rivali rischia di “perdere”

Boretto: se i votanti non superassero il 50% degli aventi diritto le elezioni sarebbero nulle e arriverebbe il commissario

19 aprile 2014
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BORETTO. A una settimana dalla scadenza per la presentazione delle liste elettorali, a Boretto sta prendendo corpo un’ipotesi che in terra reggiana – perlomeno negli ultimi decenni – non ha precedenti. Il gruppo della maggioranza uscente (che presenta la ricandidatura del sindaco Massimo Gazza) sarà probabilmente l'unico a prendere parte alla tornata elettorale, per mancanza di “rivali”. La voce, in paese, si è sparsa da qualche settimana e negli ulltimi giorni ha trovato concrete conferme, suscitando lo stupore di molti cittadini. Perchè se da un lato la presenza di una sola lista può far pensare a un’elezione “bulgara”, dall’altro espone gli unici concorrenti a un rischio: per essere eletti, infatti, sindaco e consiglieri di “Corri Boretto” dovranno sperare che alle urne accorra il 50% più uno degli aventi diritto. Altrimenti l’elezione sarà da considerare nulla. Con conseguenze pesanti per il Comune, che potrebbe essere commissariato per un anno, in attesa di nuove elezioni. Numeri alla mano, Gazza e soci hanno buone possibilità di riuscire a superare il quorum, ma la situazione, nella sua "originalità", non lascia tutti tranquilli.

«Il rischio – afferma Gazza – è che molti cittadini si astengano dal voto perchè credono che con una sola lista in campo l’esito sia scontato. Per questo motivo, nel corso di questa campagna elettorale oltre che di contenuti dovremo parlare della necessità di recarsi alle urne per evitare conseguenze spiacevoli. Nel rispetto di tutte le idee – sottolinea – preferirei che anche il centrodestra fosse rappresentato. Del resto, in questi anni i consiglieri di opposizione si sono impegnati e hanno fatto emergere con animo le loro legittime differenti posizioni su alcuni temi».

E il centrodestra? Cinque anni fa furono due le liste alternative a quella di Gazza. Oggi, nessuno dei due candidati di allora (Giorgio Corradini e Giovanna Spigardi) per sopraggiunti motivi personali è intenzionato a ripresentarsi e le consultazioni avviate in questi mesi non hanno, evidentemente, portato ad alcun risultato. A scanso di sorprese dell’ultimissima ora, dunque, a Boretto – che per anni è stata una “roccaforte” democristiana – il centrodestra non sarà rappresentato. Conti alla mano, per rendere valide le elezioni dovrebbero recarsi alle urne circa 1900 borettesi. Una sfida non impossibile, considerato anche il "traino" delle elezioni europee.

Andrea Vaccari