Gazzetta di Reggio

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NOVELLARA

Nuova tecnologia alla Lombardini

La cantina ha adottato un innovativo sistema di imbottigliamento

19 aprile 2014
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NOVELLARA. La Cantina Lombardini, situata da novant’anni in via Cavour, in pieno centro storico, ha adottato, prima nel mondo, un nuovissimo sistema di imbottigliamento brevettato della Gai, leader mondiale del settore. Una novità assoluta, che consente non solo un aumento dell’efficienza e della produttività del processo, ma soprattutto una forte riduzione dell’ossidazione del vino e del consumo di gas.

Si sa che attualmente il Lambrusco è il vino italiano più venduto nel mondo, per l’ottimo rapporto qualità/prezzo rispetto ad altri vini. E’ un vino però che non dura nel tempo, perché si ossida in pochi mesi. La nuova apparecchiatura è dotata di un sistema pneumatico che fa il vuoto all’interno della bottiglia prima dell’immissione del vino, creando così le condizioni per un allungamento dei tempi di ossidazione.

Fondata nel 1925 dal capostipite Angelo, nelle Cantine Lombardini si sono succedute quattro generazioni della stessa famiglia, fino al nipote Marco e alle sue figlie. La sede era ed è rimasta nel cuore di Novellara, nell’ampia area interna dietro all’altrettanto storico Bar Roma, dove ai primi del Novecento c’era il cinema Elios, il primo cinematografo di Novellara.

I vini Lombadini sono da sempre fortemente caratterizzati come vini novellaresi. Tutte le 800mila bottiglie della produzione annuale sono sigillate con lo stemma del Comune di Novellara. Il vino di punta della cantina, il “Campanone”, ha in etichetta la riproduzione di un dipinto del pittore ottecentesco novellarese Vezzani, con la rappresentazione della torre della Rocca (il “campanone”, per i novellaresi) con una scena della vita di corte dei Gonzaga; uno degli ultimi due vini si chiama “C’era una volta”, con lo stemma dei Gonzaga; l'altro è denominato “Nubilaria”, il nome antico di Novellara.

Vittorio Ariosi