Gazzetta di Reggio

Reggio

«Una discussione dai toni pacati poi quello sparo...»

di Elisa Pederzoli
«Una discussione dai toni pacati poi quello sparo...»

La figlia del compagno di stanza di Andrea non ha visto nulla ma la sua è l’unica testimonianza di ciò che è accaduto

19 aprile 2014
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SCANDIANO. «Non ho visto niente. La tenda separava il letto di mio padre da quello di quel ragazzo. Ho sentito solo che è arrivato il padre, che si sono scambiati qualche battuta con tono pacato. Era soprattutto il figlio che parlava: si lamentava del suo stato di malessere. Poi, c’è stato un momento di silenzio. E dopo quello sparo...».

Non è una testimonianza oculare, ma è senz’altro la più diretta quella della figlia del compagno di stanza di Andrea Degani.

Giovedì sera la donna si trovava in quella stanza per assistere l’anziano genitore, infermo. Con lei fino a poco prima c’era anche il fratello. Ma poi è uscito, per rispondere a una telefanata. Quando Enrico Degani ha premuto sul grilletto lei era lì, a pochissimi metri distanza. Ed è attraverso il suo racconto che i carabinieri stanno cercando di ricostruire quello che è accaduto negli ultimi istanti di vita dei due uomini.

Quando la donna ha udito il primo sparo, è corsa fuori dalla stanza, d’istinto.

Ha urlato. Ha chiesto aiuto alla prima infermiera che si è trovata davanti e che, comunque, aveva già udito il colpo.

Poi, c’è stato il secondo violento sparo.

Inizialmente, però, hanno creduto che il giovane riverso a terra fosse rimasto vittima di un gesto autolesionistico. Quando la prima infermiera è entrata lo ha trovato a terra, in una pozza di sangue. Poi, la donna ha detto che ci doveva essere anche il padre, in bagno con la porta chiusa. Quando l’operatrice ha aperto lo ha visto: era a terra, spalle al muro, che ancora respirava.

La corsa dei soccorritori non ha potuto niente per il 66enne, che ha cessato di vivere poco dopo. Più a lungo, con l’intervento del medico anestesista del reparto, sono durati i tentativi di rianimazione su Andrea Degani.

Ma quel colpo alla testa, sparato a distanza così ravvicinata, ci ha messo poco a togliergli la vita.