Gazzetta di Reggio

Reggio

Smog e balordi assediano Ospizio

di Martina Riccò
Smog e balordi assediano Ospizio

I residenti storici del quartiere e la loro difficile convivenza con troppe auto e giri di spaccio e prostituzione

20 aprile 2014
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REGGIO. Che il nome del loro quartiere non fosse più collegato, sui giornali, a spiacevoli episodi di cronaca. Ecco cosa desiderano più di ogni altra cosa gli abitanti di Ospizio, lo storico quartiere che alle porte della città sorge tutt’intorno alla Via Emilia verso Modena. Da qui inizia il nostro viaggio, tra le istanze di una città fatta di zone completamente diverse tra loro, per storia, dimensioni, esigenze. Le elezioni amministrative sono alle porte e - al netto delle promesse dei candidati - abbiamo deciso di dare prima la parola ai cittadini, andandoli a interpellare laddove vivono.

Liduina Magnani, che da 35 anni vende generi alimentari a Ospizio, va subito al sodo: «Abbiamo un serio problema di delinquenza: furti, droga, prostituzione. Per migliorare la situazione hanno rifatto la strada, i marciapiedi, le piste ciclopedonali, l'illuminazione, ma si sono fermati alla gelateria. Dopo il degrado è evidente, sembra proprio periferia. E come in tutte le periferie sempre più negozi passano in mano ai cinesi, e gli extracomunitari aumentano a dismisura. Se sono onesti nessun problema, ma ce ne sono davvero tanti che non lo sono».

Giuseppe Valeri, edicolante, di gente che si lamenta ne sente ogni giorno: «Il problema più grave di Ospizio è la sicurezza, ci sono troppi extracomunitari. La settimana scorsa c'è stata una mega rissa al McDonald's, per esempio. Girare nel quartiere al mattino presto o di sera è davvero pericoloso». Dello stesso parere è Gustavo Gerace, benzinaio, che aggiunge: «Alla nuova amministrazione chiedo di fare qualcosa per la sicurezza. Qui ogni giorno succede qualcosa. Giorni fa hanno rapinato il Credito cooperativo reggiano, qualche giorno fa è stata scippata una signora in bicicletta, un'altra volta hanno rubato contanti da uno sportello bancomat. E troppo spesso si sente di delinquenti che entrano nei negozi o nei bar, rompono tutto e rubano. E di pattuglie in giro se ne vedono poche, anche a causa dei tagli che fanno». Poi, sempre a proposito dei tagli, aggiunge: «Vedete i lampioni nuovi che hanno messo lungo la via Emilia? Sono doppi, dovrebbero illuminare di più, ma in realtà hanno accesa solo una lampada su due e non fanno abbastanza luce. Qui la gente di sera non gira a piedi, ha troppa paura».

Di paura parla anche Nereo Obran, residente in via Doberdò, dietro al rione don Pasquino Borghi, da decenni. «Dove abito io la situazione è diventata invivibile - dice - Hanno dato gli appartamenti a persone che imbrattano i muri, sporcano ovunque, fanno atti osceni. Dico solo che i bambini non possono più uscire di casa, gli anziani hanno paura. Cosa dobbiamo fare noi, che siamo persone oneste?».

Antonio Del Giudice, titolare di Mercatino Olimpia, racconta: «Fino a qualche tempo fa alle quattro del pomeriggio c'era gente che si drogava davanti all'entrata del negozio. E le prostitute cinesi, partite da via Turri e arrivate anche in via Emilia, lavoravano tranquillamente a qualsiasi ora del giorno e della notte. Meno male che adesso la situazione è migliorata grazie ai nuovi negozi che hanno aperto. Ma alla nuova amministrazione chiedo più controlli: dalle sei del pomeriggio questo quartiere diventa terra di nessuno». Mara Verzelloni, dell'associazione via Melato, punta invece il dito sul degrado del parco, ormai ribattezzato "della vergogna".

«Quell'area verde una volta era frequentata dai bambini, mentre adesso è meta di persone disperate, forse tossici, che tengono alla larga i residenti».

Altro problema molto sentito dai residenti di Ospizio è quello del traffico, generato soprattutto dal tanto discusso passaggio a livello. «Il passaggio a livello non funziona, si blocca spesso provocando code interminabili. E anche il manto stradale in quel tratto è molto sconnesso. Credo che il Comune dovrebbe trovare una soluzione», dice Fabrizio Ganassi. Gli fa eco Gustavo Gerace, che propone un cavalcavia o un sottopasso per smaltire il traffico, e aggiunge: «Credo si dovrebbe intervenire anche sull'incrocio tra via Olimpia e via Melato, teatro di numerosi tamponamenti: ci vorrebbe una rotonda». Remo Bonacini, invece, sposta i riflettori sulla raccolta dei rifiuti: «In via Donatello non passano più a raccogliere il vetro e noi ci ritroviamo la strada inondata di bottiglie». Per Franco Gualerzi la situazione di Ospizio non è così grave come molti dicono: «Alla nuova amministrazione chiedo di migliorare i marciapiedi, non solo sulla via Emilia ma anche nelle vie secondarie, e trovare una gestione adeguata per il circolo del Campo di Marte, che adesso è un po' lasciato andare e non è più un centro di aggregazione come era tempo fa».

Di mancati centri di aggregazione parla anche Tiziana Terenziani, responsabile della biblioteca di Ospizio dal 1975, «Il problema di questo quartiere è che è molto allungato sulla via Emilia, sviluppato in verticale e frazionato. Dal 2007 sono state fatte diverse proposte per ricreare una sorta di centro nel quale trasferire anche la biblioteca, tutte arenate a causa della mancanza di risorse. Noi - sottolinea - speriamo di poterci trasferire presto in questa nuova sede di via Emilia Ospizio, dove dovrebbe venire anche il polo sanitario, e di ricreare un nuovo centro per il quartiere facilmente raggiungibile dalle scuole e dai bambini».

Voce fuori dal coro quella di Adele Ferrari, residente a Ospizio da 25 anni e felice di esserlo: «In questo quartiere si vive bene. Da quando il traffico è stato deviato sulla tangenziale - dice - sulla via Emilia è diminuito tantissimo e poi con tutti gli spartitraffico che hanno messo pedoni e ciclisti possono finalmente attraversare tranquillamente».

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