Gazzetta di Reggio

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Spendono banconote false, arrestati

Spendono banconote false, arrestati

Casina: una coppia di napoletani bloccata dai carabinieri dopo la segnalazione arrivata da un barista del paese

20 aprile 2014
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CASINA

 . E’ stato il titolare di un noto bar di Casina ad accorgersi che in quella banconota c’era qualcosa che non andava, decidendo di chiamare i carabinieri. E’ così che, alla fine, dopo essere stati rapidamente intercettati dai carabinieri, due giovani napoletani sono stati arrestati. Originari dell’area partenopea, i due ragazzi si sono spostati nel reggiano per cercare di rifilare banconote false agli esercenti dell’Appennino, forse contando che non fossero debitamente attrezzati come quelli della pianura.

Ma così non è, e rapidamente sono stati fermati dai carabinieri di Casina con l’accusa di concorso in spendita di banconote false. I due sono Mariarosa Scarpati, un’estetista 23enne di Casalnuovo, e Luciano De Martino, un 40enne di Napoli, entrambi condotti in carcere a disposizione della Procura reggiana.

I fatti sono avvenuti attorno alle 17.30 di venerdì, quando ai carabinieri è arrivata la telefonata del titolare del Bar Centrale, che si è accorto della banconota falsa rifilatagli da una donna la quale poi si era allontanata a bordo di una Mercedes classe A, guidata dal complice. I carabinieri hanno avviato le ricerche allertando anche alla polizia municipale.

Nel frattempo si è scoperto che la stessa donna poche ore prima aveva speso una banconota falsa da 50 euro all’interno di un negozio di abbigliamento di Ramiseto. A Casina è arrivata dunque anche una pattuglia da Ramiseto e gli uomini del Nucleo Operativo di Castelnovo Monti, tutti impegnati nelle ricerche dei due malviventi. Alla fine è stata la pattuglia di Casina ad individuare, nella frazione del Bocco, una donna corrispondere alla descrizione fornita dal barista, mentre usciva da un bar salendo sulla Mercedes. I due sono stati fermati, e dopo le procedure di identificazione l’auto è stata oggetto di perquisizione. All’interno di un libro appoggiato sul cruscotto è stata rinvenuta un’altra banconota da 50 euro falsa che proprio poco prima, come accertato dai militari, la donna aveva tentato di spendere all’interno del bar dal quale usciva. Una volta in caserma è stato accertato anche che avevano provato a spendere la stessa banconota in una tabaccheria di Casina.

Tutti i commercianti vittime dei due malviventi compresi quelli “visitati” al mattino, hanno riconosciuto la donna, che operava entrando nei negozi acquistando beni di poco valore per poi pagare con 50 euro false ottenendo, dove riusciva nell’inganno, il resto in banconote “buone”.

Nel corso dell’attività i carabinieri hanno dunque sequestrato tre banconote false, che riportavano tra l’altro tutte lo stesso numero seriale.

Essendo i due stati colti in flagranza di reato, sono stati arrestati, ma le indagini dei Carabinieri stanno proseguendo per cercare di risalire alla filiera dello smercio delle banconote false che, secondo i primi riscontri, parrebbe che la partita arriverebbe proprio dalla Campania. L’episodio suona come un nuovo campanello d’allarme, per cui i Carabinieri raccomandano attenzione ai commercianti, e, ove non possano dotarsi di un dispositivo di riconoscimento delle banconote false (ce ne sono molti ormai in commercio) di informarsi sugli aspetti da osservare per essere in grado di individuarle.

Molti consigli utili sono anche sul sito dell’Arma (www.carabinieri.it) nella sezione “consigli/tematici”. (l.t.)