Gazzetta di Reggio

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Ruggeri e Frankenstein “canzoni a richiesta”

di Wainer Magnani
Ruggeri e Frankenstein “canzoni a richiesta”

Concerto stasera al teatro Ariosto a favore del Grade

22 aprile 2014
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REGGIO

A distanza di quattro anni, Enrico Ruggeri torna in teatro, con un concerto sorprendente intitolato “Frankenstein 2.0”. Il tour del cantautore italiano arriva stasera (ore 21) al teatro Ariosto per un live a favore di Grade Onlus, il Gruppo Amici dell’Ematologia impegnato nella raccolta fondi per sostenere il reparto di Ematologia dell’ospedale Santa Maria Nuova e la costruzione del Core.

Ruggeri, perché ha scelto il teatro?

«È un album che meritava questo tipo di palcoscenico».

Un evento che rinnova la storica collaborazione tra Grade e la Nazionale italiana cantanti, di cui è stato presidente per cinque anni.

«Se la musica è come il calcio, frutto di passione e amore, allora sono contento che la mia musica possa essere utile per raccogliere dei fondi a favore di un’iniziativa che so a Reggio particolarmente sentita».

Il Grade è unico nel suo genere.

«Rappresenta un valore aggiunto per la comunità reggiana. Mi fa piacere aiutare il Grade per finanziare progetti di ricerca e assistenza ai pazienti affetti da malattie del sangue, ma anche per portare a termine il futuro Centro Oncoematologico di Reggio».

Un concerto particolare, possiamo definirlo innovativo?

«Lo spettacolo “Frankenstein 2.0” sarà diviso in due parti: la prima rappresenterà un excursus sulla rock opera Frankenstein, completamente rivisitata in chiave rivoluzionaria ed elettronica, raccontando l’attualità e la poesia in un suggestivo scenario visivo e sonoro. La seconda parte invece vedrà protagonista anche il pubblico, chiamato a interagire attraverso i social».

In che senso?

«Tutti gli spettatori presenti in sala, e anche coloro che interverranno da luoghi lontani, potranno partecipare allo show chiedendo una canzone di loro gradimento».

Un concerto con canzoni a richiesta?

«Potranno interagire creando anche momenti imprevedibili e dando vita a una performance forse unica e irripetibile».

Il che significa spaziare in tutto quello che è il suo repertorio, servirà una grande preparazione.

«Ho una band collaudata. Sarò accompagnato da Luigi Schiavone (chitarra), Fabrizio Palermo (basso e tastiere), Francesco Luppi (tastiere) e Marco Orsi (batteria)».

Non la spaventa questo impatto?

«L’ho sempre fatto, anzi mi ricordo che avevo anche predisposto un gioco, una ruota che sorteggiava una canzone. Del resto ho inciso 31 album, non sono proprio al debutto».

Qual è la maggiore motivazione che la spinge in questa direzione?

«La curiosità per l’impatto con gli spettatori ma è anche un modo per fermare il tempo».

In che senso?

«Adesso, a 57 anni, mi cimento in un concerto che ho fatto a 22 anni, con lo stesso spirito e approccio».

Anche la preparazione?

«È così: c’è chi ti viene a prendere, ti accompagna su un palco ed è come tornare agli inizi della carriera».

Possiamo dire che “Frankenstein 2.0” è innovativo?

«È una nuova versione di “Frankenstein”, il concept album pubblicato nel 2013 e ispirato al celebre romanzo di Mary Shelley. “Frankenstein 2.0” è un disco completamente nuovo, che contiene quattro brani inediti di stampo rock-elettronico».