I QUARTIERI CHIEDONO/2 La zona stazione spaccata in due
Esasperati i reggiani che abitano a est di piazzale Marconi ma in via Eritrea e dintorni "la convivenza è possibile"
REGGIO EMILIA. "Un ghetto". È così che i residenti di via Eritrea, via IV novembre, via Turri e via Vecchi definiscono il loro quartiere. «Abito in via Turri da una vita - racconta Angiolino Battilani - e me ne sono capitate di tutti i colori. C'è la sera in cui uno inizia a seguirti e da dietro le spalle ti dice: "Sono appena uscito di galera, sono italiano come te, mi devi dare soldi perché ho fame" e ti segue fin sotto casa. Oppure c'è la sera che trovi un drogato che ti chiede dei soldi per prendere un panino. Tu magari hai un panino nella borsa, glielo porgi e quello ti dà del morto di fame. Ma capita anche di uscire da un negozio, incamminarti verso la tua auto e vedere uno che ci sta urinando contro. Allora devi solo aspettare che finisca. Esempi di vera inciviltà». Da qui, quartiere stazione, prosegue il nostro viaggio, tra le istanze di una città fatta di zone completamente diverse tra loro, per storia, dimensioni, esigenze. Le elezioni amministrative sono alle porte e - al netto delle promesse dei candidati - abbiamo deciso di dare prima la parola ai cittadini, andandoli a interpellare laddove vivono.
Sono in gran parte legate al problema della sicurezza le richieste che arrivano dai residenti (soprattutto i reggiani) delle vie che si snodano attorno alla stazione ferroviaria.
- Risolvere il problema della prostituzione in strada:il via vai di clienti è evidente, le prostitute sono in giro a qualsiasi ora del giorno e della notte.
- I residenti chiedono anche che le forze dell’ordine intervengano per “sloggiare” chi bivacca e beve davanti ai negozi e alla case, nonostante un’ordinanza comunale che lo vieta: gli sbandati si riuniscono sotto i portici di piazzale Marconi e nell'ex area di servizio Agip che si affaccia su viale Piave.
- Aumentare la sicurezza: i residenti chiedono che i controlli delle forze dell'ordine non vengano effettuati solo di giorno, ma soprattutto di notte.
- Uscire dal "ghetto": gli appartamenti del Comune potrebbero essere dati in affitto agli studenti universitari invece che agli extracomunitari.
- Risolvere il problema del mancato pagamento delle spese condominiali.
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