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Ghizzardi e le "sue" donne dipinte su cartoni da imballo

di Tiziano Soresina
Ghizzardi e le "sue" donne dipinte su cartoni da imballo

Nella mostra di Sospiro lo studio della femminilità attraverso 21 opere di Pietro. Il pittore "rivive" con filmati d'epoca, domenica il viaggio sul Po verso Boretto

23 aprile 2014
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BORETTO

Un’angolatura non indifferente della sua arte come quella legata alla rappresentazione della femminilità, un viaggio in battello sul Po per raggiungere – domenica – i luoghi cari all’artista.

A quasi trent’anni dalla morte Pietro Ghizzardi fa ancora molto parlare di sé e questo interessante studio sulla sua creatività (con l’occasione di scoprire anche l’ambiente in cui ha vissuto e ha dato il meglio di sé) arriva – a sorpresa – da una mostra in corso a Sospiro (Cremona), all’interno di Villa Cattaneo, nel Museo dell’arte irregolare. La femminilità aggressiva e bellicosa delle donne dipinte da Ghizzardi è affiancata da quella tenera e disorganizzata dei travestiti genovesi ritratti negli anni ’60-’70 dalla fotografa Lisetta Carmi. La mostra –– aperta sino al 31 maggio (tranne il lunedì) – è incentrata sui confini dei generi sessuali, tramite l’opera di due artisti diversamente “outsider”. Curato il catalogo proposto da Skira.

Sono ventuno le opere esposte del pittore borettese: rappresentano efficacemente la sua produzione degli anni ’50-’60, quando dipingeva su entrambi i lati dei porosi e grigi cartoni da imballaggio. «Sono cartoni degli anni giusti – rimarcano Vanda Franceschetti ed Alessandra Mantovani, curatrici della mostra – di quelli imbevuti di cenere e mattone tritato, succhi e liquami su cui incollava le teste di donne ritagliate dai giornali popolari. Presenta un Ghizzardi tutt’altro che bonario, ma ribollente di desideri e di contrasti, non ancora addomesticato dai primi successi». Sempre in mostra trovi altre tre “perle” su Ghizzardi: lo splendido filmato del 1967 “Dalla solitudine alla comunità” (firmato da Dino Menozzi), un più recente documentario del regista Lagrange (1980) sui pittori della Bassa e struggenti audioracconti in cui Pietro, con la sua inconfondibile voce, legge sei brani del famoso libro “Mi richordo ancora” (che scrisse nel 1979). E domenica, infine, la navigazione sul Grande Fiume (per chi è interessato telefonare al 333.46.22.381) da Isola Pescaroli sino a Boretto: si apriranno dopo tanto tempo le stanze affrescate da Ghizzardi a Villa Falugi e sarà possibile visitare la casa-museo del pittore. Imperdibile.

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