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«Non diventa una centrale a biomasse»

«Non diventa una centrale a biomasse»

Poviglio, il sindaco Manghi replica al Comitato Arcobaleno sul biotrituratore: «L’Arpa è rassicurante sulla qualità dell’aria»

24 aprile 2014
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POVIGLIO. «Il Comune di Poviglio – afferma il sindaco Giammaria Manghi – è il primo Comune in provincia per entità della raccolta differenziata (90%); ha approvato, per iniziativa del gruppo di maggioranza, un ordine del giorno di contrarietà alle trivellazioni per ricerca idrocarburi ben prima della diffusione del rapporto della Regione sul tema; ha proceduto a svuotare un decennale deposito di pneumatici abbandonati in collaborazione con la Provincia; ha provveduto all'estensione delle proprie linee idriche, dopo avere verificato che in alcune aree la qualità dell'acqua non era consona; e infine ha risolto diversi contenziosi ingeneratisi nelle aree di commistione tra zone residenziali e produttive. Per tutti questi motivi, mi preme sottolineare che, seppure con il rispetto dovuto, il nostro Comune non può prendere lezioni di tutela ambientale dall'avvocato Dosi, il quale non è neppure residente nel Comune di Poviglio e probabilmente non conosce come la nostra amministrazione si muova in merito a tali tematiche».

Così Manghi risponde all’avvocato Fabio Dosi che, a nome del Comitato Arcobaleno, era intervenuto sulla questione del biotrituratore di San Sisto invitando il sindaco a presentare chiarimenti su «abusi edilizi e disagio ambientale». L’intervento del portavoce del Comitato Arcobaleno, secondo Manghi, è «connotato da toni provocatori e aggressivi nonché da alcune illazioni di Dosi che sono al di fuori da ogni portata di verità. Ritengo opportuno fornire alcuni chiarimenti e offrire una chiara comunicazione. Innanzitutto, non vi è mai stata, né vi è, né vi sarà mai, per quanto mi attiene, nessuna ipotesi di realizzazione di una centrale a biomasse nell'area occupata dall'attività produttiva oggetto della discussione. Né questo spazio diverrà un maxi-deposito di rifiuti provenienti dalla Bassa Reggiana. Credo che sia particolarmente grave diffondere illazioni prive di alcun fondamento che possono creare allarmismi su temi delicati come la sostenibilità ambientale e la salute dei cittadini. Pertanto, o chi si esprime è in grado di documentare quanto asserito, oppure si pone nelle condizioni di quello che viene definito "procurato allarme". Per quanto attiene rumori, odori e polveri, l'ente preposto per legge, ovvero Arpa, ha consegnato, in data 7 febbraio 2014, un rapporto, regolarmente depositato agli atti e visibile a chiunque ne faccia richiesta, in cui, al termine di sette sopralluoghi effettuati tra ottobre 2013 e gennaio 2014, esprime valutazioni rassicuranti sulla qualità dell'aria della zona. Analogo riscontro si evince anche dalla pratica numero 405, pervenuta la settimana scorsa, relativa a "parere su relazione tecnica inerente impatto acustico e opere di bonifica"».

«Ciò nonostante – prosegue il sindaco Manghi – l'amministrazione comunale, a seguito del perdurare di segnalazioni di condizioni di disagio espresse dai cittadini, non considera chiusa la vicenda. Intendo infatti aprire una campagna di ascolto e di verità, volta a tutelare i cittadini e l'operato dell'amministrazione. Il sottoscritto e l'assessore all'Ambiente Domenico Donelli, infatti, a partire da lunedi 28 aprile saranno quotidianamente presenti nel quartiere per due settimane, per interloquire direttamente con i residenti interessati, dando luogo a una campagna di ascolto a domicilio, accompagnata dalla disponibilità a rispondere a qualsiasi quesito venga posto sulla vicenda. L'obiettivo finale – conclude il sindaco Manghi – è quello di approfondire ulteriori elementi funzionali a superare le criticità emerse e di conseguire un punto di convivenza possibile tra l'attività produttiva e i residenti».

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