Gazzetta di Reggio

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Team di pensionati ridà vita agli antichi gioielli meccanici

Albinea: una ex tuta blu della Lombardini è «il motorista» La squadra ha rimesso in moto il Fumogeno e il Locomobile

24 aprile 2014
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ALBINEA. Una squadra. Un capitano: «E' Cesare il tecnico dei motori». Hanno tutti un’età compresa fra i 70 e gli 80 anni. E una missione: rimettere in moto antichi gioielli della meccanica. Così, per passione. Per diletto. In un garage, tramutato in officina, di un'abitazione di Albinea. Motociclette e trattori. Tra questi, gli ultimi due a esser stati riportati ai fasti di un tempo c’è il Locomobile Om a testa calda databile 1915-18 e un trattore Om, sempre a testa calda, della fine degli anni '20.

«Allora lo chiamavano il Fumogeno», dicono i tre appassionati degli antichi gioielli della meccanica. E a vedere l'abbondante fuoriuscita di fumo dallo scarico, se ne capisce subito il motivo.

Il Fumogeno “dormiva” da oltre cinquant'anni. E dei cinque-sei esemplari ancora presenti in tutto lo Stivale questo, molto probabilmente, è l'unico ad aver ripreso a rombare.

«E' stata una lavorata incredibile – racconta Gianfranco Collini – ma siamo riusciti a farlo ripartire. Una gioia immensa. Lo portavamo a fiere ed esposizioni senza mai accenderlo. Poi, oltre un anno fa, abbiamo lanciato una sfida a noi stessi. Ed eccoci qui: ce l'abbiamo fatta. E' un mezzo agricolo non semplice; anche all'epoca non se n'erano venduti parecchi perché aveva sempre avuto qualche problema».

Cesare Bassi, 80 anni, «il motorista», come lo definiscono gli altri componenti del team, è un ex tuta blu alla Lombardini: «La passione? In mezzo a queste macchine ci siamo cresciuti; siamo tutti figli di contadini» racconta.

Sorride, mentre se ne sta seduto al volante di questo mezzo nero risistemato alla perfezione. «Ci abbiamo lavorato in tanti: Gino Monti, Gianni Spadoni, Giorgio Berselli, Guido Coloretti sono alcuni degli altri della squadra. Ci si trovava a cena durante la settimana e poi via: ore e ore d'impegno. Il Locomobile, per fare un esempio, in un certo senso è l'erede della macchina a vapore. Ma è stato più facile rimetterlo in moto».

«Il Fumogeno invece… E' stata durissima. Ha un motore a fasatura particolare, con equilibri molto delicati. L'abbiamo riadattato al diesel perché, in origine, era alimentato con olio pesante. Abbiamo cercato i pezzi un po' in giro per l'Emilia ma, alla fine, il risultato è stato davvero ottimo».

Ora non resta che esporre i due mezzi riportati agli antichi splendori alle prossime manifestazioni su e giù per la provincia. Quando tutti gli appassionati potranno vederli nuovamente all'opera. Dopo oltre cinquant'anni di silenzio. Capito la squadra.

Roberto Giampietri

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