Gazzetta di Reggio

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Ancora in manette “il pakistano”

Ancora in manette “il pakistano”

A febbraio i due interventi precedenti dei vigili: trovato “fumo”, coca ed eroina

25 aprile 2014
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REGGIO. E’ la terza volta che gli agenti in borghese della polizia municipale bussano alla porta dell’appartamento di via Bligny 56/1 e in due occasioni è finito nei guai Abdellatif Lehlaly.

Dai controlli ai giardini e nella zona-teatro la Municipale deduce che in un appartamento di via Bligny viene organizzato il traffico di stupefacenti: da qui la "mossa" di perquisire il 7 febbraio scorso l'abitazione, in accordo con il pm Valentina Salvi. Subito gli agenti vedono il marocchino Abdellatif Lehlaly (detto "il pakistano") che deposita una piccola scatola di metallo dentro un bidoncino. Nella scatola vi sono 4,3 grammi di cocaina. A quel punto la Municipale entra nell'appartamento e sotto il comodino di un altro marocchino trova 2 grammi di eroina. Da qui il doppio arresto. Ma per la casa dello spaccio alla fine pagherà solo uno dei due marocchini che erano stati arrestati. Un mese dopo, in tribunale, Lehlaly, difeso dall'avvocato Alessandro Conti, patteggia un anno e mezzo di reclusione (ma con pena sospesa e gli viene sospeso l'obbligo di firma). Una strategia difensiva obbligata, visto che "il pakistano" viene indicato da diverse persone che dicono d'aver comprato la cocaina da lui. Invece nessuno ha parlato dell'altro arrestato, cioè il coetaneo che abita nello stesso appartamento del blitz e sotto il suo comodino gli agenti avevano trovato due grammi di eroina. «Il suo unico problema è l'essere un tossicodipendente - ha rimarcato l'avvocato difensore Mattia Fontanesi - ma non è certo uno spacciatore e lo dimostra il fatto che non c'è una dichiarazione degli acquirenti che lo tiri in ballo. Non c'entra con questa storia».

Per il pm Valentina Salvi c'entra eccome e per lui chiede 4 anni di carcere. Accusa che rimarrà lettera morta, in quanto il giudice Alessandra Cardarelli, accogliendo la tesi difensiva, assolve il nordafricano "per non aver commesso il fatto".

Ma la Municipale era tornata in quell’appartamento a metà febbraio e nei guai era finito un altro nordafricano. A lui viene collegato un quantitativo di cocaina, in palline, trovate nella perquisizione. Altro arresto, il terzo in pochi giorni in quell’abitazione. Due blitz che al fiuto del nucleo antidroga della Municipale associano anche l’attenta valutazioni di fatti e persone da parte dei residenti di via Bligny che non ci stanno ad essere praticamente sotto assedio a causa degli spacciatori. Attenzione dei cittadini che ha “ispirato” la terza operazione di mercoledì mattina.(t.s.)

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