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Landi Renzo ripiana la maxi perdita

Landi Renzo ripiana la maxi perdita

I soci di Stefano Landi hanno approvato la relazione dell’esercizio 2013. Assorbito il risultato negativo di 25 milioni di euro

25 aprile 2014
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CAVRIAGO. L’assemblea ordinaria degli azionisti di Landi Renzo, riunitasi ieri nella sede di Cavriago, ha approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2013 deliberando il ripianamento della perdita di esercizio, pari a 15,5 milioni di euro tramite l’utilizzo della riserva straordinaria. Un rosso che non ha permesso la distribuzione di dividendi, operazione rinviata probabilmente all’anno prossimo, dopo un ciclo di ripresa dei conti. Il fatturato dell’azienda del patron Stefano Landi - presidente uscente di Unindustria Reggio Emilia e attuale numero uno della Camera di Commercio - si è fermato nel 2013 a 222 milioni di euro, in diminuzione rispetto a 275 milioni del 2012. La società quotata a Piazza Affari - leader mondiale nel settore dei componenti e dei sistemi di alimentazione a gpl e metano per autotrazione - ha visto anche una contrazione dei margini: il Mol (margine operativo lordo) è pari a 11 milioni di euro rispetto ai 28 milioni del precedente esercizio. La diminuzione è riconducibile all’andamento del fatturato e alla pressione sui prezzi di vendita, correlata ad un aumentato livello di concorrenza del settore. Il Gruppo ha iniziato a compensare gli effetti di tale variazione con attività di riduzione e razionalizzazione dei costi di struttura. Il margine operativo netto (Ebit) è negativo per 22 milioni di euro: la variazione rispetto al 2012 (positivo per 9,9 milioni di euro) è principalmente attribuibile a oneri non ricorrenti per 15,6 milioni di euro legati, essenzialmente, alla svalutazione dell’avviamento della Cash Generating Unit Lovato Gas. Il risultato netto a fine bilancio riporta un rosso di 25,6 milioni di euro, di cui 15,6 milioni di euro per oneri non ricorrenti, contro un risultato positivo per 3 milioni nel 2012.

Migliora invece la posizione finanziaria netta, negativa per 54 milioni di euro, livello più basso rispetto ai 62 milioni del 2012. L’erosione ha intaccato in parte il patrimonio netto, pari a 110 milioni contro i 140 milioni del 2012.

Anche la capogruppo ha segnato ricavi in calo a 93 milioni di euro rispetto ai 136 milioni dell’anno precedente. Un andamento attribuito principalmente al calo delle vendite sulla linea gpl in Italia e in Europa, con la diminuzione dei volumi relativi alla fornitura di primo impianto, nonché la stagnazione del mercato after market.

L’assemblea degli azionisti ha autorizzato il rinnovo del programma di acquisto e vendita di azioni proprie. Operazioni che serviranno per migliorare la struttura finanziaria e la liquidità del titolo in Borsa, disponendo di un importante strumento di flessibilità gestionale e strategica. Le principali caratteristiche del programma di acquisto e vendita dei titoli sono la durata per un periodo di 18 mesi, un numero massimo di azioni ordinarie il cui valore nominale complessivo, incluse le azioni possedute dalla società e dalle società controllate, non ecceda la quinta parte dell’intero capitale da acquistarsi ad un prezzo non inferiore né superiore al 20% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo nel giorno di Borsa precedente ogni singolo acquisto. Ogni singola operazione di vendita dovrà essere effettuata per un corrispettivo non inferiore né superiore al 20% rispetto al prezzo di riferimento.