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«Via Emilia bis progetto approvato ma mancano i soldi»

«Via Emilia bis progetto approvato ma mancano i soldi»

Fausto Castagnetti, presidente della Circoscrizione Ovest «Il problema della viabilità esiste da decenni e va risolto»

25 aprile 2014
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REGGIO. «Il problema più grosso di Pieve è quello della viabilità» afferma Fausto Castagnetti, presidente della circoscrizione ovest. Problema che, per mancanza di risorse economiche, il Comune non è ancora riuscito a risolvere.

«Il discorso sulla viabilità riguarda tutta la via Emilia – spiega il presidente Castagnetti – ed è ormai un discorso storico, perché sono decenni che si discute su come risolvere il problema. I paesi sono tagliati a metà da questa grossa arteria, divisi tra nord e sud, e il traffico è perennemente intasato, sia in direzione Reggio che in direzione Parma. Finalmente è stato approvato il progetto della “Via Emilia bis”, che permetterebbe di alleggerire il traffico della via Emilia deviandolo su arterie alternative, ma per problemi di soldi verrà finanziato solo il primo tratto, quello che porta alla rotonda di Cavazzoli e si aggancia alla ex statale di Sesso».

I residenti, però, hanno chiesto di intervenire anche sulla viabilità nei paraggi di parco Ottavi…

«Il progetto originario, pensato per deviare il traffico e ridurre il passaggio dei mezzi nel quartiere di Pieve, costa circa sei milioni di euro. Soldi di cui, ovviamente, il Comune non dispone. Ma sarebbe già sufficiente completare l’ultimo tratto della strada di parco Ottavi, che permetterebbe di collegare via Carlo Teggi, la provinciale Montecchio-Cavriago, con via Chopin, spostando il traffico diretto nella parte nord della città dal centro abitato di Pieve».

E che dire della strada chiusa che permetterebbe di collegare via Pertini con via Confalonieri?

«Quella strada è stata chiusa su esplicita richiesta dei residenti, e guai ad aprirla. So che farebbe comodo ad alcuni genitori per portare i bambini a scuola, ma a scuola, se si abita vicino, ci si può anche andare in bicicletta».

Altro problema irrisolto è quello delle prostitute della tangenziale e della via Emilia…

«Purtroppo quello della prostituzione è un problema che riguarda le forze dell’ordine. Noi più che fare segnalazioni non abbiamo mezzi per affrontarlo. Ci sono progetti del Comune, come il Rosemery, volti a creare un contatto con le ragazze per cercare di allontanarle dalla strada, ma il problema è davvero complesso. Credo sarebbe molto più efficace colpire i delinquenti che portano qui queste ragazze con l’illusione di una vita ricca e felice e invece le obbligano a prostituirsi ricattandole e minacciandole».

Cosa si può migliorare, ancora, a Pieve?

«Si deve solo continuare a lavorare in un discorso di rete, perché è solo con la relazione e la collaborazione tra i diversi enti che si possono evitare, o almeno ridurre, fenomeni di delinquenza, vandalismo, e così via. Qui la gente si incontra spesso, parla, propone attività e agisce in prima persona. Le aree verdi, per esempio, sono interamente gestite dai volontari: sono loro a tagliare l’erba, a potare, a tenere curati i parchi. In questo quartiere si vive molto bene, speriamo di poter risolvere presto il problema della via Emilia». (m.r.)

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