Al centro dello spaccio ora è Chinatown
In manette un 32enne cinese trovato in possesso di “metanfetamine”, potentissima droga sintetica conosciuta come “Ice”
Che a Reggio si spacci non è una novità. Che a finire in manette sia un 32enne di nazionalità cinese che, secondo i carabinieri, aveva nella Chinatown della città la sua “centrale operativa”, per certi versi lo è.
E’ questo il primo risultato di un’articolata indagine portata avanti dai carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale, tutt’altro che finita. A essere arrestato è il cinese Tefeng Ying, 32 anni. La sostanza che gli è stata trovata addosso è che gli è stata sequestrata è droga sintetica: una potente metanfetamina chiamata Ice.
IL BLITZ. Le indagini dei carabinieri sono partite dai “consumatori” e dalla diffusione della sostanza anche nella nostra città. E’ così che sono arrivati a scoprire, nel cuore del quartiere della stazione, il centro dello spaccio.
Ne sono convinti i militari dopo aver fatto blitz in un alloggio, con il supporto dell’unità cinofila del Nucleo carabinieri di Bologna.
Qui hanno trovato il 32enne. In sua disponibilità c’era un bilancino di precisione. In possesso del giovane 20 grammi di sostanza, già suddivisi in dosi.
ICE. Questa droga sintetica ha l’aspetto di piccoli cristalli bianchi. Per questo, prende il nome di “ice” (dall’inglese, ghiaccio).
Si tratta di una sostanza che arriva dalle Filippine, ma che è diffusa anche in altri paesi orientali. E da lì, ormai è giunta anche in Occidente. E’ di gennaio la notizia di un maxi sequestro di ben tre tonnellate di metanfetamine. Spostate, con ogni probabilità, dalla mafia cinese. La stessa, poi, che la fa arrivare anche sul mercato italiano.
Può essere consumata sciogliendola in bevande o essere fumata in pipe come il crack. E’ una sostanza che tende ad alzare al massimo i livelli di attenzione e abbassa i freni inibitori. Ma le conseguenze sono devastanti.
GLI EFFETTI. Si va dall’aumento del battito cardiaco e della respirazione, all’ipertensione, ai disturbi cardiaci e della circolazione. Ma a lungo termine fa invecchiare precocemente coloro che la usano. La sua iniezione provoca cicatrici, ascessi, danni alle vene e aumenta il rischio di infezioni. Chi la consuma accusa danni ai denti, lesioni cutanee, malnutrizione, riduzione della funzione polmonare. E’ forte il rischio di ictus, ma incide anche sulla salute mentale e sulla funzione cognitiva: le persone che ne sono dipendenti sono affette da paranoia, allucinazioni, perdita della memoria, insonnia e psicosi.
Le indagini dei carabinieri per cercare di smantellare un pericoloso giro di spaccio sono ancora in corso. E potrebbero portare ad altri arresti.