Gazzetta di Reggio

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La vecchia stazione trasformata in discarica

La vecchia stazione trasformata in discarica

Legambiente scopre lastre di eternit e vecchie roulotte abbandonate «Rimossi i blocchi che impedivano l’accesso per portare i rifiuti sin qui»

26 aprile 2014
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Una discarica a cielo aperto, a due passi dalle abitazioni.

Questo è diventata la vecchia stazione ferroviaria di Codemondo – la linea è la Reggio-Ciano – che da tempo non è più utilizzata. E dove se i passeggeri del treno non vi accedono più per salire sul convoglio, si registrano ben altri frequentatori: quelli che, approfittando evidentemente dello stato di abbandono del luogo, hanno deciso di gettare qui un’ingente mole di rifiuti. Anche inquinanti e potenzialmente pericolosi: come lastre di eternit.

Ancora una volta è Legambiente che denuncia un caso di inciviltà. L’ennesimo per la verità: non sono rari i ritrovamenti del genere. Ovvero, scovare piccole o grandi discariche nascoste nella vegetazione o dentro stabili abbandonati che, se non stroncate sul nascere, rischiano di crescere.

«Le Guardie Ecologiche di Legambiente hanno trovato numerose lastre di eternit nei pressi della vecchia stazione di Codemondo, stazioncina non più in uso da parecchi anni, ma ormai oggetto di abbandoni sempre più frequenti da parte di individui senza scrupoli che approfittando della rimozione dei blocchi di cemento che chiudevano il vialetto d'accesso hanno ben pensato di affiancare alle roulotte smontate anche numerose lastre di eternit» scrive l’associazione in una nota.

«Le roulotte sono oggetto di un procedimento giudiziario da parte del Corpo Forestale dello Stato – spiegano da Legambiente –. L'aver però lasciato libero l'accesso ha favorito chi voleva disfarsi anche di materiale pericoloso per la salute».

E poi sottolinea: «Purtroppo questi rinvenimenti, spesso in posti veramente singolari, sono sempre più frequenti, proprio perché queste coperture sono in molti casi alla fine del ciclo di vita e per non pagare lo smaltimento, taluni preferiscono abbandonarle in aree marginali ed accollare il costo alla collettività».

Sì, perché una volta che si scovano lastre di eternit abbandonate scatta la rimozione, che deve essere fatta con tutte le precauzioni del caso da parte di personale autorizzato. A spese, ovviamente, di tutti.