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Migliaia di persone nell’aia di Casa Cervi per non dimenticare

Migliaia di persone nell’aia di Casa Cervi per non dimenticare

C’è anche chi è arrivato da Berlino richiamato dalla “storia” Il ministro Poletti: «L’Istituto è un punto di riferimento»

26 aprile 2014
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GATTATICO. Migliaia di persone, dai testimoni dell’aprile di 69 anni fa ai nuovi reggiani, uniti dalla voglia di celebrare assieme la festa della Liberazione.

Uno splendido sole ha salutato le centinaia di famiglie e gruppi di amici che fin dalla mattinata si sono riversate nell’aia di Casa Cervi.

Un appuntamento che ormai, da patrimonio della Resistenza reggiana, è diventato un evento da non perdere per centinaia di italiani, che da tutta la penisola si muovono per raggiungere la Val d’Enza.

Addirittura c’è chi arriva direttamente da Berlino, come il giovane Alberto: «Sono nato a Verona, ma da più di un anno vivo a Berlino. Avevo sentito parlare di Casa Cervi, ma è la prima volta che vengo a festeggiare qui il 25 aprile. Sono venuto qui con alcuni amici, sarà una bella giornata».

Alle 10 i tanti stand gastronomici e quelli delle associazioni hanno aperto i battenti: Libera, Anpi, Arci, Istoreco, i giovani Eelam Tamil e ancora case di produzione indipendenti, riviste e gruppi equosolidali, l’universo di Casa Cervi è davvero ampio e ogni anno cresce di numero.

Dopo la chiusura della mostra “I Cervi, una storia che resiste”, al Museo ha fatto visita anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, che dalle sale del museo ha parlato di un rinnovato impegno da parte del Governo a favore delle iniziative dell’Istituto, divenuto ormai un punto di riferimento e un simbolo a livello nazionale dei valori della Resistenza.

Alle 15 il timone è passato alla presidente dell’Istituto Rossella Cantoni, affiancata da Loris Mazzetti, seguiti alle 16 dalle testimonianze di Marcello Martini, il più giovane deportato politico italiano, Leonardo Animali, presidente del Forum internazionale antifascista italiano e da Vilmos Hanti, presidente della Federazione Internazionale Resistente.

Dopo l’esibizione dei Las Karne Murta, Margherita Asta, del Coordinamento Libera Nazionale, nonché uno dei familiari delle vittime della mafia, assieme a Matteo Luzza, anch’egli toccato dalla vendetta della ‘Ndrangheta, hanno parlato della nuova resistenza alla mafia.

A chiusura della giornata il concerto del ferrarese Vasco Brondi, che con il progetto Le Luci della centrale elettrica non ha voluto mancare di fare tappa anche a Casa Cervi, per suggellare i valori e la cultura comune di una larga parte di Emilia, rappresentata dai tanti giovani che si sono radunati attorno al palco che fiancheggia l’aia dei sette fratelli.

Daniele Valisena

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