Gazzetta di Reggio

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CORREGGIO

Nel nome delle parole di papà Cervi

CORREGGIO. «Se volete capire la mia famiglia guardate il seme, l’ideale nella testa dell’uomo». Ha scelto prima le parole di papà Alcide Cervi, il commissario Adriana Cogode nel suo intervento...

26 aprile 2014
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CORREGGIO. «Se volete capire la mia famiglia guardate il seme, l’ideale nella testa dell’uomo». Ha scelto prima le parole di papà Alcide Cervi, il commissario Adriana Cogode nel suo intervento dedicato alla Liberazione e poi quelle di uno dei 7 figli, Gelindo, pronunciate poco prima di essere fucilato («voi ci uccidete ma noi non moriremo mai»), ricordando così i resistenti, la natura libera dell'essere umano, l'importanza della carta costituzionale e dei valori che la costituiscono. «Perché ancora oggi, nel 2014 - ha poi detto Annalisa Lusuardi, vicepresidente Anpi - ci troviamo di fronte ad ondate xenofobe. Non è sbagliato resistere e “andare contro”; chi si ribella sono uomini e donne che difendono i propri ideali». Un parallelismo con il 25 aprile di 69 anni fa che ha ripreso anche il partigiano Avio Pinotti. «La Resistenza non è finita con il 25 aprile. E anche se noi partigiani di Correggio ormai siamo rimasti poco più che una decina sappiamo che i giovani dell'Anpi porteranno avanti i nostri ideali». E non poteva mancare un commento sulla Correggio di oggi. «Stiamo vivendo un momento difficile - ha detto - ma dobbiamo rimboccarci le maniche. E' poi dovere di noi tutti cittadini andare alle urne ed eleggere i nostri dirigenti, per ricominciare ed uscire da questa situazione».(s.p.)