Gazzetta di Reggio

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Il metodo “Lepida” fa scuola all’estero

Il metodo “Lepida” fa scuola all’estero

Correggio: una delegazione di docenti olandesi in visita all’Einaudi per studiare il sistema didattico inventato a Reggio

27 aprile 2014
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CORREGGIO. Una delegazione di docenti olandesi del Drenthe College di Assen, nell'ambito di un master in "Learning and Innovation", hanno visitato l'istituto tecnico "Einaudi" di Correggio per verificare come si applica concretamente in classe il metodo "Lepida Scuola".

Si tratta di una metodologia didattica innovativa nata a Reggio Emilia che negli ultimi anni si è diffusa nelle scuole della nostra Regione e sta suscitando un crescente interesse in ambito nazionale ed europeo. A Correggio i docenti olandesi erano accompagnati dal professore Enzo Zecchi, ideatore e coordinatore scientifico del metodo, e dal professore Marco Zambelli, coordinatore organizzativo dell'equipe Lepida Scuola, e hanno incontrato le classi del prof. Roberto Menozzi, responsabile delle nuove tecnologie per Lepida Scuola.

La stessa delegazione ha successivamente incontrato a Reggio le classi della professoressa Chiara Ferraboschi della Scuola primaria "A. Bergonzi" e le classi della professoressa Silvia La Ferrara dell'Istituto professionale "Galvani-Iodi", entrambe docenti esperte dell'equipe Lepida Scuola. In programma anche la visita all'Istituto "B. Pascal" per un incontro con il dirigente Vaccari e con il professor Santoro dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

L'equipe di Lepida Scuola è costituito da docenti delle scuole pubbliche reggiane (Renzo Zecchi, Roberto Menozzi, Paola Turci, Orfeo Bossini, Silvia La Ferrara, Marco Incerti Zambelli), impegnati nella ricerca educativa, che negli ultimi anni hanno costituito in Regione una rete di oltre cinquecento classi, avendo come partner del progetto la Regione, il Comune di Reggio, la Provincia e la Fondazione Manodori. Un progetto che pone la nostra provincia e la nostra Regione all'avanguardia sulla strada della transizione da una scuola ancora prevalentemente di tipo trasmissivo, centrata sul docente, ad scuola di tipo attivo, centrata sullo studente.

Con il fine di promuovere al meglio negli studenti le competenze chiave di cittadinanza in una società globale basata sulla conoscenza, indicate dalla Cee e dal Ministero dell'Istruzione come fondamentali per il loro futuro: "imparare ad imparare, a progettare, ad agire in modo autonomo, a risolvere problemi, a interpretare l'informazione". Nel caso specifico, ad imparare "non" dal computer ma "con" il computer.

Vittorio Ariosi