Gazzetta di Reggio

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Spaccio di droga a conduzione familiare

Spaccio di droga a conduzione familiare

Scandiano, arrestati dai carabinieri tre fratelli che vendevano hascisc e marjuana a Reggio e nella zona delle ceramiche

27 aprile 2014
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SCANDIANO. Un’attività “a conduzione famigliare” che, a quanto pare, rendeva bene visto che il loro raggio di azione si era esteso anche a Reggio e nei paesi vicini. Così tre fratelli, applicando le più moderne leggi dell’economia, erano riusciti ad ottimizzare la loro attività di spaccio di sostanze stupefacenti, rifornendo la piazza di Scandiano e non solo di droghe leggere. Ma da qualche tempo i carabinieri della Tenenza di Scandiano erano sulle tracce di un gruppo di spacciatori, arrivando a scoprire che si trattava di tre fratelli marocchini.

La conferma si è avuta venerdì sera quando i militari scandianesi, dopo avere individuato un acquirente italiano, lo hanno seguito fino a Rivalta ove aveva fissato uno dei suoi consueti appuntamenti nei pressi di una sala giochi.

Prima della mezzanotte è giunta una Renault Scenic dalla quale sono scesi due giovani - mentre il terzo è rimasto alla guida dell’auto - che si sono diretti verso il ragazzo, puntualmente seguito dai carabinieri.

“Fatale” è stato l’abbraccio con uno dei due, elemento che ha fatto capire ai militari che questi fossero proprio gli spacciatori (l’abbraccio spesso è uno dei metodi utilizzati per un anonimo scambio di droga ndr.) e questo è bastato come segnale per i carabinieri che sono intervenuti ed hanno provveduto a fermare gli attori della vicenda.

Gli immediati controlli hanno fornito la certezza dei loro sospetti. Indosso ai tre giunti in auto, identificati nei fratelli Noureddine El Kalai, 33enne, Abdelghani El Kalai, 31enne, e Medhi El Kalai, 30enne, tutti residenti a Reggio Emilia, è stato trovato oltre un etto di hashisc e la somma di quasi 400 euro in contanti considerata provento dell’attività di spaccio. Gli accertamenti successivi - anche attraverso l’analisi dei contatti telefonici dei tre fratelli - hanno consentito di accertare come i tre pusher avessero organizzato una vera e propria catena di spaccio, tra Reggio Emilia e la zone delle ceramiche, una vera e propria “azienda” a conduzione familiare (ovviamente senza partita Iva...) ma ognuno con i propri compiti specifici: chi riceveva le “ordinazioni” con il cellulare, chi procedeva alla consegna “a domicilio” secondo un sistema ben collaudato e chi, guidava. I carabinieri di Scandiano, quindi, stanno ora analizzando i cellulari dei tre fratelli per cercare di risalire non solo agli acquirenti della droga, ma anche ai fornitori, probabilmente nella zona di Modena. Il “giro” comunque” dei tre insospettabili fratelli spacciatori, si era già diffuso fino a Reggio e negli altri comuni della zona ceramiche.

I tre magrebini, condotti in caserma a Scandiano, sono stati quindi arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ristretti a disposizione della Procura reggiana. Il giovane italiano, al quale sono stati sequestrati quasi 15 grammi di droga, tra hashish e marijuana, è stato segnalato amministrativamente alla Prefettura in qualità di assuntore. (f.d.)

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