Gazzetta di Reggio

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«Che bello vincere insieme a Reggio»

«Che bello vincere insieme a Reggio»

Il play Andrea Cinciarini ha vinto la coppa e il titolo Mvp «Si è avverato il sogno che avevo, voglio che sia solo l’inizio»

28 aprile 2014
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BOLOGNA. Doppia gioia per Andrea Cinciarini che oltre alla coppa ha portato a casa il titolo di Mvp.

Cosa vuol dire per lei questo riconoscimento di miglior giocatore?

«E’ un titolo importante che voglio condividere con i miei compagni, perché senza di loro non lo avrei vinto. E’ anche una grande soddisfazione personale, perché in questa giornata si è avverato il sogno che avevo da quando ho firmato per Reggio. Non avevo chiesto garanzie, sono venuto perché volevo una società ambiziosa, con cui poter crescere e questa vittoria è la realizzazione di questo desiderio».

E adesso?

«Adesso dobbiamo tornare a pensare al campionato perché non è finita, dobbiamo qualificarci per i play off, possibilmente sesti, e dobbiamo fare bene anche lì. Stiamo facendo un percorso tutti insieme e negli ultimi mesi siamo cresciuti molto. Siamo partiti da neopromossi e in due anni abbiamo raggiunto un play off, una semifinale di Coppa Italia e abbiamo conquistato un Eurochallenge. La mia carriera vincente inizia ora, a 27 anni. Con Cantù ho giocato due finali e le ho perse entrambe, con Reggio ho iniziato a vincere e voglio continuare».

Cosa rappresenta questa coppa?

«Rappresenta Reggio, tutti gli sforzi che ha fatto questa società in termini economici e organizzativi per arrivare a questa finale, la sua voglia di crescere e tutti i tifosi che ci hanno spinto per 40 minuti ininterrotti per entrambe le partite».

Una finale giocata in modo perfetto?

«Abbiamo vinto grazie a una difesa asfissiante e un attacco ben gestito, con la palla che girava perfettamente tra tutti quelli in campo, creando buone opportunità di tiro. Abbiamo dimostrato di avere attaccanti che sanno creare grande basket. Siamo stati bravi a prendere subito un buon vantaggio e a gestirlo fino alla fine senza farli rientrare. Abbiamo mostrato a tutti il nostro marchio di fabbrica, la difesa, perché giocando così si può arrivare lontano».

La scelta estiva di giocare l’Eurochallenge quindi è stata azzeccata?

«Decisamente sì, noi l’abbiamo presa molto seriamente da subito, volevamo giocarla per vincerla e insieme ce l’abbiamo fatta».

Ha giocato le Final 4 con delle scarpe dorate. Hanno un significato particolare?

«Sì, sono scarpe che mi sono state inviate dall’Adidas quando ho vinto il premio Reverberi. C’è sopra il numero 30 che è la data del mio matrimonio, un giorno speciale perché con mia moglie sono felice e insieme siamo cresciuti molto. Poi c’è il 20 con il mio nome a fianco. Ho deciso di usarle per queste finali perché volevo dare a queste scarpe un significato particolare, legato a un grande momento e ce l’ho fatta. Ora vanno in soffitta come un magnifico ricordo di questa vittoria e non le userò mai più».

Riccardo Bellelli