Gazzetta di Reggio

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«Dall’orlo del baratro a un successo storico nel giro di tre anni»

di Linda Pigozzi
«Dall’orlo del baratro a un successo storico nel giro di tre anni»

Menetti ripercorre le stagioni sulla panchina biancorossa «Da quella sera del maggio 2011 è iniziata questa magia»

28 aprile 2014
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L’INVIATA A BOLOGNA. «E’ il giorno migliore della storia della Pallacanestro Reggiana». Dopo il bagno di folla, dopo lo spumante versato a fiumi negli spogliatoi, dopo le urla, gli applausi e l’ubriacatura di tifosi, il tecnico Max Menetti lascia uscire tutte le emozioni di una notte magica.

«Tra anni fa – spiega – sarebbe stato incredibile pensare di essere qui oggi. Eravamo a un passo dalla retrocessione nella terza lega nazionale e se non fosse stato per quel tiro di Antonio Porta finito sul ferro, avremmo abbandonato il professionismo. Tre anni fa sarebbe stato impensabile trovarci a festeggiare la conquista di un trofeo europeo. E un momento incredibile e fantastico».

«Da quella sera del maggio del 2011 – incalza, voce emozionatissima – è iniziata una magia che ci siamo costruiti giorno dopo giorno. E giorno dopo giorno si è creata un’empatia con il pubblico che mi fa dire che oggi Reggio non è più la salottiera snob che storce il naso ma una città innamorata della sua squadra, dei suoi ragazzi che ci sostiene sempre. Un grandissimo successo è stato anche questo cambio di mentalità. Oggi quando i russi si sono riavvicinati, il pubblico, questo fantastico pubblico, con tre possessi ha cambiato la partita e ci ha sostenuto».

Spende parole dolcissime per tutti, il tecnico della Grissin Bon arrivata sin sul tetto d’Europa.

«Ringrazio tutta la società: la proprietà, la dirigenza, il managemente e i miei ragazzi che per me sono tutti mvp di questa gara fantastica».

«Certo il titolo di mvp è andato meritatamente ad Andrea Cinciarini che, nelle ultime due gare di quest’avventura, ha mostrato tutta la propria leadership mettendosi al servizio della squadra. Quella con i russi era davvero una sfida difficilissima perché ci trovavamo davanti un team estremamente fisico che poteva veramente metterci in grande difficoltà. Sono invece tutti stati bravissimi: da Filloy che ha fatto una partita fantastica a Greg Brunner che abbiamo ritrovato e che ci sarà utilissimo in vista dei play off. In più dobbiamo ricordare che giocavamo con un quintetto con due ragazzi giovanissimi usciti dal nostro settore giovanile».

Accanto a lui, Kaukenas sorride.

«Non dimenticherò mai – rivela l’allenatore reggiano – le parole che Rimas mi ha detto. Non le dimenticherò mai per tutta la carriera. E’ stato fondamentale in fase di preparazione di questa sfida, perché ha messo la sua esperienza al servizio della squadra e ci ha spiegato che queste partite si affrontano facendo cose semplici. E’ un grandissimo campione che ha avuto l’intelligenza di capire in che realtà è finito e di adattarsi a questa realtà, aiutandoci a farla grande». (l.p.)

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