Gazzetta di Reggio

Reggio

Ruba nella cassa della ditta, denunciato

Ruba nella cassa della ditta, denunciato

Scandiano: l’impiegato in due mesi si è impossessato di oltre 7.000 euro. «Volevo far stare meglio la mia famiglia»

30 aprile 2014
2 MINUTI DI LETTURA





SCANDIANO. Da oltre due mesi un’azienda commerciale del comprensorio ceramico registrava degli ammanchi anomali dal fondo cassa: ad alleggerirlo, però, era un dipendente della stessa azienda, come hanno rivelato le indagini dei carabinieri della Tenenza di Scandiano, che lo hanno incastrato grazie al sistema di videosorveglianza installato negli uffici che hanno ripreso il dipendente infedele mentre si impossessava del denaro. Il sistema di videoripresa è stato installato dietro indicazione della Procura reggiana dopo che l’azienda aveva segnalato ai carabinieri una serie di “ammanchi” inspiegabili nel fondo cassa.

Con l’accusa di furto aggravato e continuato i carabinieri hanno quindi segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio un 39enne reggiano, dipendente della ditta stessa.

Ad attivare i carabinieri scandianesi era stato il responsabile dell’azienda commerciale che, da qualche tempo, aveva riscontrato irregolarità contabili. Ammanchi di denaro che venivano registrati sempre più frequentemente: 320 euro l’8 aprile, 150 euro l’11 aprile, 320 euro il 12 aprile e ancora 285 il 14 aprile. A questo punto la Procura reggiana ha accolto la richiesta dei carabinieri scandianesi di installare un sistema di videosorveglianza nell’ufficio oggetto degli ammanchi.

E infatti, tra il 19 ed il 22 aprile, si registravano altri ammanchi per complessivi 520 euro, l’ultimo dei quali - quello del 22 aprile - veniva ripreso dalle telecamere che immortalavano nel bel mezzo del furto l’impiegato dalle lunghe mani.

L’altro pomeriggio si è avuta la conferma quando, all’ennesimo furto (ripreso dalle telecamere) il dipendente veniva trovato in possesso dei 300 euro che erano stati preventivamente contrassegnati dai Carabinieri. L'uomo condotto in caserma e messo alle strette, ammetteva le sue responsabilità confessando due mesi di ruberie nel corso dei quali si era impossessato in più riprese di oltre 7.000 euro.

«L’ho fatto per rendere più agiato il tenore di vita alla mia famiglia!» – ha dichiarato l’uomo ma questa “giustificazione” ovviamente non gli ha evitato la denuncia di furto aggravato e continuato. (f.d.)