Gazzetta di Reggio

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Tre coreografie in Fonderia per la rassegna Italia Danza

Tre coreografie in Fonderia per la rassegna Italia Danza

La Fondazione Aterballetto ospita “Spring”, “Nude anime” e “Tempesta” produzioni firmate da Cristina Rizzo e dai suoi danzatori Longo e Kratz

30 aprile 2014
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Con un lavoro di Cristina Rizzo, uno dei migliori talenti della coreografia italiana, ed altri due lavori di due suoi danzatori, Philippe Kratz e Valerio Longo, Aterballetto è protagonista della rassegna Italia Danza. L’appuntamento è per stasera alle ore 21 in Fonderia (via delal Costituzione 39).

Kratz è l’autore di Spring per sette danzatori. Tema della coreografia, è l’esigenza di scrutare e sondare ciò che può nell’uomo essere separato per separarlo da ciò che erige le barriere che impediscono la nostra felicità. Kratz pensa che noi siamo le nostre tradizioni, siamo quello che la nostra educazione ha plasmato, ma saremo tutto ciò che riusciremo a capire e cambiare. Di Valerio Longo brillante danzatore, dotato di incontenibile espressività viene presentato Nude Anime su musiche originali di Matteo Stocchino con immagini di Bruno Cattani. Al centro delle pièce l’universo femminile: l’amore, la dolcezza, l’intimità, la violenza. Longo si chiede se sono queste peculiarità sono sufficienti ad identificarlo. Per lui non lo sono, serve molto di più. Tutto è scritto nello sguardo, traspare dal linguaggio dei corpi; saranno proprio loro e il loro movimento a creare l’alfabeto per trasmettere tutto quello che sentiamo “essere” in una donna. Sarà il lavoro di Cristina Izzo a chiudere la serata: Tempesta / The Spirits. La Rizzo ha studiato danza a New York nella scuola della Martha Graham Dance Company dove fu invitata, fra le pochissime, a produrre per il saggio finale. Possiede una forte propensione speculativa e un’attenzione anche agli aspetti teorici del fare coreografia, non meno che agli aspetti mentali e mnemonici della costruzione delle immagini. La Rizzo grazie al Balletto di Toscana Junior realizza alcune importanti residenze coreografiche, tra cui una fortunata ‘Sagra della primavera”. Tempesta / The Spirits è un balletto per 6 danzatori che l’autrice suddivide in tre coppie che formano un gruppo, una specie di tribù che articola una danza fatta di ingaggi subitanei, di abitazioni epidermiche e di corpi volatili agganciati in una continua e reciproca torsione di uno nell’altro. La fine è senza ricorso, qui ora invece preme un nuovo mondo, una nuova cittadinanza. La tempesta si è conclusa, possiamo archiviare l’oscuro terreno dell’usurpazione e l’illusione del dominio, a noi rimane la possibilità di una riconciliazione, di un luogo potente della relazione. E’ un luogo trovato insieme, sul quale costruire insieme uno stato lievissimo di gesti, di delicate negoziazioni per riabilitare insieme l’apparizione, un avvento. (g.b.)