Gazzetta di Reggio

Reggio

Annuncia attentato a Renzi, denunciato

di Evaristo Sparvieri
Annuncia attentato a Renzi, denunciato

Telefonata anonima partita da una cabina di via Nobili prima dell’arrivo del premier. L’uomo è stato individuato dalla Digos

19 maggio 2014
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«Stasera ci sarà un attentato a Renzi». Una telefonata anonima, arrivata alla centrale operativa della Questura sabato pomeriggio, intorno alle 17, proprio mentre piazza Prampolini si apprestava a ricevere il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nella tappa reggiana del suo tour a sostegno dei candidati del Pd. Una voce maschile, all’apparenza di mezza età, italiano, con una leggera inflessione dialettale, che ha fatto scattare immediatamente la massima soglia di allarme, da Roma a Reggio, alzando il livello di sicurezza. Subito è scattata la caccia all’anonimo autore della minaccia, mentre in piazza venivano nel frattempo alzati gli interventi per preservare l’incolumità del premier, già predisposti secondo il consueto protocollo per le massima autorità dello Stato, sul quale tuttavia non sono mancate polemiche da parte degli attivisti 5 Stelle e di alcuni commercianti: rimosse tutte le distese dei locali e le rastrelliere, saldati tutti i tombini. E, poco prima che arrivasse Renzi in piazza, un’ispezione costante da parte di unità cinofile addestrate all’individuazione di esplosivi, in un clima di festa nel quale non sono mancati attimi di tensione.

Ma, nel frattempo, l’autore della telefonata era già stato individuato grazie alle indagini della polizia. A finire nei guai, Salvatore Talotti, operaio disoccupato residente in città, già in passato con precedenti di polizia per procurato allarme, minaccia e atti persecutori. Tra i precedenti, una condanna a 5 mesi e 10 giorni per stalking nei confronti dell’ex segretario provinciale della Cgil, Mirto Bassoli. Le indagini della polizia si sono subito concentrate sull’individuazione del luogo da cui era partita la telefonata: una cabina di via Nobili. Da qui la Digos ha ispezionato i filmati di alcune videocamere di sorveglianza, restringendo immediatamente la cerchia dei sospettati e risalendo nel giro di un’ora all’autore del gesto, ora denunciato per procurato allarme. Gli agenti lo hanno rintracciato nella sua abitazione, perquisita anch’essa con i cani antibomba. Messo alle strette, l’uomo ha confessato, senza però spiegare i motivi del suo gesto. Ma non è stata questa l’unica “grana” con cui hanno dovuto fare i conti le forze dell’ordine. Circa una trentina di esponenti del movimento dei Forconi si erano infatti introdotti nella piazza, con uno striscione di contestazione ed un megafono per disturbare il comizio. La polizia li ha individuati, identificati e video-ripresi, facendoli tenere sotto controllo in maniera discreta da personale in borghese, fino a quando gli stessi manifestanti non hanno deciso di lasciare spontaneamente la piazza.