Gazzetta di Reggio

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È boom di giocatori patologici al Sert

di Evaristo Sparvieri
È boom di giocatori patologici al Sert

Secondo i dati regionali, in quattro anni c’è stato un incremento del 481,8% di persone che si sono rivolte al servizio Ausl

19 maggio 2014
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REGGIO. Un aumento di giocatori patologici in carico al Sert di Reggio Emilia pari al 481,8% in quattro anni: erano 11 nel 2010, sono diventati 28 nel 2011, salendo a 40 nel 2012 e raggiungendo il picco di 64 nel 2012. Una percentuale, la più alta dell’intera regione, che si apre ad una doppia interpretazione. Due gli aspetti: da un lato, infatti, i numeri testimoniano l’incremento costante di persone che si sono rivolte ai servizi Ausl, in cerca di aiuti qualificati per combattere la propria dipendenza. Ma, da un’altra prospettiva, gli stessi numeri evidenziano come proprio la dipendenza dal gioco d’azzardo resti uno dei fenomeni socialmente più preoccupanti e di difficile intercettazione. E non solo a Reggio Emilia. Ne è convinto Matteo Iori, presidente dell’associazione Papa Giovanni XXIII e del Conagga, il Coordinamento nazionale gruppi per giocatori d’azzardo, da sempre in prima linea in progetti di recupero dalle cosiddette “new addictions”, forme di dipendenza in cui non è implicato l’intervento di alcuna sostanza chimica. «Per un giocatore patologico, arrivare a chiedere aiuto ad servizio pubblico che si occupa storicamente di tossicodipendenze non è semplice – afferma – Questo vuol dire che gli stessi servizi sono riusciti a diventare più attrattivi. Ed è una risposta importante».

I GRUPPI DI RECUPERO. In Emilia-Romagna, sono nove in totale i gruppi nei quali è possibile avviare progetti di recupero dalle ludopatie. Tra questi, proprio la Papa Giovanni XXIII, che dal 2000 ha preso in carica 749 giocatori patologici, per un totale di 1.326 richieste di aiuto, su stime regionali che parlano di circa 10mila persone ad alto rischio ludopatia. «Abbiamo cinque gruppi alla settimana – spiega Iori – più la comunità residenziale Pluto, dal nome del dio del denaro, l’unica comunità riconosciuta dalla Regione che accoglie solo i giocatori patologici. Qui abbiamo un équipe specifica di professionisti. Il trattamento viene fatto con diversi strumenti: dai colloqui individuali ai gruppi di trattamento, fino alle attività di formazione su temi come pubblicità e azzardo. Non mancano consulenze legali su indebitamento. Uno degli obiettivi è aiutare il giocatore, una volta terminato il percorso, ad approcciarsi ai luoghi di gioco con maggiori consapevolezze e maggiori difese, puntando sul recupero del piacere della socialità. Il gioco, una volta usciti, lo troveranno ovunque».

L’AZZARDO È OVUNQUE. Secondo recenti stime regionali, in Emilia-Romagna sono presenti 21 sale bingo, 562 luoghi per concorsi a pronostico, 2.843 luoghi per giochi numerici a totalizzatore, 192 punti gioco ippico, 66 negozi di gioco ippico, 32 agenzie ippiche, 245 punti di gioco sportivo, 93 negozi gioco sportivo, 66 agenzie sportive, 2.457 ricevitorie del lotto e 4.749 punti vendita per lotterie e gratta e vinci.

«Mancano, tra questi numeri, tutte le videolottery presenti nei bar, tutti i dati relativi al gioco online e tutti i luoghi in cui ci sono slot», commenta Iori, che ricorda come ci siano giochi più attrattivi (e quindi più a rischio) di altri, sulla base di cinque criteri: il minore lasso di tempo che può intercorrere tra una partita e un’altra, l’assenza di una relazione umana, la spazialità diffusa (ovvero la capillarità di luoghi in cui poter giocare), la temporalità diffusa (cioè la possibilità di poter giocar sempre), la presenza di stimoli visivi e sonori che incantano e intrattegono i giocatori. Parametri che mettono le videoslot e i giochi online in vetta alle classifiche. Non solo sulla capacità di creare dipendenze. Ma anche, e ovviamente, sul fatturato relativo al giocato.

FATTURATO MILIARDARIO. Circa 4,4 miliardi di fatturato regionale, tra vlt e slot, di cui 3,5 miliardi tornati in vincite ai giocatori. Sono alcuni dati contenuti nel Libro Blu dei Monopoli di Stato, pubblicato nei giorni scorsi. «Nella nostra Papa Giovanni – conclude Iori – le slot e le videolottery sono i giochi che hanno creato un maggior numero di dipendenti e di richieste di aiuto, su una percentuale pari al 60% del totale delle richieste. Videoslot e giochi online hanno tutte e cinque le caratteristiche. E sono quindi i giochi più pericolosi». Quanto ai dati sulle vincite, «per me sono da intendere come diminuzione delle perdite e, nella nostra regione, stando ai numeri oltre 852 milioni di euro sono stati definitivamente persi dai giocatori».

@evarspar

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