L’arte di Calatrava nei poetici scatti di Stanislao Farri
Il decano dei fotografi reggiani espone alla Bfmr le sue suggestive immagini in bianco e nero
REGGIO. Un flusso ininterrotto di visitatori ha segnato l’inaugurazione della mostra del fotografo di Stanislao Farri, allestita fino al 21 novembre 2014 nella sede di BFMR & Partners Dottori Commercialisti (piazza Vallisneri 4). L’esposizione documenta l’incontro tra il decano dei fotografi reggiani e le opere (i ponti e la stazione ferroviaria) realizzate a Reggio Emilia dall’architetto ed artista spagnolo Santiago Calatrava.
Erano presenti l’autore, il critico d’arte Sandro Parmiggiani e i titolari dello studio, Gian Matteo Bonomo, Silvio Facco, Luigi Attilio Mazzocchi e Leonardo Riccio, il prefetto Antonella De Niro. Realizzata in occasione di Fotografia Europea 014, l’esposizione celebra il 90° compleanno di Stanislao Farri (nato a Bibbiano il 6 luglio 1924) che venerdì scorso in municipio ha ricevuto dall’assessore Mimmo Spadoni la bandiera copia del Primo Tricolore.
La mostra è accompagnata dal libro Bonjour, Monsieur Calatrava (Corsiero editore) con testo del curatore, Sandro Parmiggiani, e testimonianze di due protagonisti dell’architettura internazionale, Santiago Calatrava e Mario Botta. In mostra 42 fotografie in bianco e nero che catturano le linee e i volumi dei tre ponti di Calatrava e della Stazione Mediopadana che ormai caratterizzano l’area nord della città. Una ricognizione appassionata, avviata da Farri nel 2006, quando i ponti erano in fase avanzata di costruzione ed ultimata nel 2014, che ci restituisce la visione d’insieme, e i dettagli segreti, delle opere, e la loro interazione con lo spazio, segnato dalla presenza ineludibile degli alberi sulla terra e delle nuvole nel cielo.
Come spiega il curatore «Farri ha personalmente sviluppato ciascuna di queste immagini, ottenute con la pellicola tradizionale, nella sua camera oscura: “un fotografo di una volta”, dirà qualcuno sedotto e abbagliato dai trucchi del nuovo. E tuttavia pochi come lui sanno restituirci la verità e la bellezza segreta della natura e delle cose dell’uomo, tutto il senso cosmico di un nuovo paesaggio, con i tre ponti che disegnano una tensione di libertà e la stazione ferroviaria che appare come una grande scultura, un’onda ritmica generata dalla velocità e dall’energia diffusa dai treni che l’attraversano, dai camion e dalle automobili transitanti lungo l’autostrada, un movimento musicale che si propaga nell’aria e nello spazio». «Visioni – scrive Calatrava – che catturano spontaneamente il bellissimo contrasto di luce ed ombra ricordando a chi guarda il legame tra il mondo più astratto dell’architettura e le configurazioni e le forme naturali che hanno in un qualche modo ispirato il generarsi di queste forme costruite». «Dal contrasto fra le luci e le ombre – afferma Mario Botta – emerge l’effimero legato al trascorrere delle stagioni e al corso del ciclo solare».
La mostra è visitabile da lunedì a venerdì, orari 10-12 e 16-18. Info www.bfmr.it