Gazzetta di Reggio

Reggio

L’arte di Calatrava nei poetici scatti di Stanislao Farri

L’arte di Calatrava nei poetici scatti di Stanislao Farri

Il decano dei fotografi reggiani espone alla Bfmr le sue suggestive immagini in bianco e nero

19 maggio 2014
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REGGIO. Un flusso ininterrotto di visitatori ha segnato l’inaugurazione della mostra del fotografo di Stanislao Farri, allestita fino al 21 novembre 2014 nella sede di BFMR & Partners Dottori Commercialisti (piazza Vallisneri 4). L’esposizione documenta l’incontro tra il decano dei fotografi reggiani e le opere (i ponti e la stazione ferroviaria) realizzate a Reggio Emilia dall’architetto ed artista spagnolo Santiago Calatrava.

Erano presenti l’autore, il critico d’arte Sandro Parmiggiani e i titolari dello studio, Gian Matteo Bonomo, Silvio Facco, Luigi Attilio Mazzocchi e Leonardo Riccio, il prefetto Antonella De Niro. Realizzata in occasione di Fotografia Europea 014, l’esposizione celebra il 90° compleanno di Stanislao Farri (nato a Bibbiano il 6 luglio 1924) che venerdì scorso in municipio ha ricevuto dall’assessore Mimmo Spadoni la bandiera copia del Primo Tricolore.

La mostra è accompagnata dal libro Bonjour, Monsieur Calatrava (Corsiero editore) con testo del curatore, Sandro Parmiggiani, e testimonianze di due protagonisti dell’architettura internazionale, Santiago Calatrava e Mario Botta. In mostra 42 fotografie in bianco e nero che catturano le linee e i volumi dei tre ponti di Calatrava e della Stazione Mediopadana che ormai caratterizzano l’area nord della città. Una ricognizione appassionata, avviata da Farri nel 2006, quando i ponti erano in fase avanzata di costruzione ed ultimata nel 2014, che ci restituisce la visione d’insieme, e i dettagli segreti, delle opere, e la loro interazione con lo spazio, segnato dalla presenza ineludibile degli alberi sulla terra e delle nuvole nel cielo.

Come spiega il curatore «Farri ha personalmente sviluppato ciascuna di queste immagini, ottenute con la pellicola tradizionale, nella sua camera oscura: “un fotografo di una volta”, dirà qualcuno sedotto e abbagliato dai trucchi del nuovo. E tuttavia pochi come lui sanno restituirci la verità e la bellezza segreta della natura e delle cose dell’uomo, tutto il senso cosmico di un nuovo paesaggio, con i tre ponti che disegnano una tensione di libertà e la stazione ferroviaria che appare come una grande scultura, un’onda ritmica generata dalla velocità e dall’energia diffusa dai treni che l’attraversano, dai camion e dalle automobili transitanti lungo l’autostrada, un movimento musicale che si propaga nell’aria e nello spazio». «Visioni – scrive Calatrava – che catturano spontaneamente il bellissimo contrasto di luce ed ombra ricordando a chi guarda il legame tra il mondo più astratto dell’architettura e le configurazioni e le forme naturali che hanno in un qualche modo ispirato il generarsi di queste forme costruite». «Dal contrasto fra le luci e le ombre – afferma Mario Botta – emerge l’effimero legato al trascorrere delle stagioni e al corso del ciclo solare».

La mostra è visitabile da lunedì a venerdì, orari 10-12 e 16-18. Info www.bfmr.it