Centinaia di cittadini sfilano contro la discarica
Carpineti: anche gli alunni delle elementari dicono no all’ampliamento a Poiatica Grande successo per la fiaccolata promossa da don Raimondo Zanelli
CARPINETI
Centinaia di fiaccole lungo il Secchia per chiedere la chiusura della discarica di Poiatica. Ha visto una grande affluenza la fiaccolata di domenica sera a Colombaia di Secchia, organizzata da don Raimondo Zanelli, parroco di Cavola e Corneto, contro la discarica di Poiatica gestita da Iren.
Un folto gruppo – centinaia di persone – si è trovato al tramonto alle capanne della polisportiva della Ruzzola, a fianco del corso del Secchia, e da lì è partito in processione in direzione della discarica di Poiatica, a pochi km di distanza, lungo un percorso pedonale, seguiti dai carabinieri.
Ad accompagnarle, tante fiaccole di carta colorata, distribuite prima della breve marcia dagli attivisti dei comitati contrari alla discarica. La camminata non ha raggiunto Poiatica, ma ha compiuto un percorso simbolico lungo un tragitto percorribile a piedi.
Nella postazione di partenza erano sistemati diversi striscioni, cartelloni e materiali che sostengono il no a Poiatica, fra cui i lavori realizzati da alcuni piccoli studenti delle scuole elementari di Cavola. Durante la fiaccolata hanno preso la parola esponenti dei due comitati, “Fermare la discarica” di Valestra e “EcologicaMente” di Toano, mentre la corale San Martino di Corneto ha cantato e recitato preghiere e brani.
La manifestazione è stata promossa da don Zanelli, che assieme ai parroci di Valestra e Toano aveva riacceso la questione nell’autunno scorso, utilizzando parole pesantissime: avevano parlato di valle distrutta, di aumento della mortalità infantile e della nascita di bimbi con disabilità.
Affermazioni, queste, smentite seccamente dall’Ausl, che aveva presentato i dati della zona di Carpineti e Toano, che mostravano un’incidenza inferiore a quella del resto del distretto. Nei mesi seguenti, sono arrivate tante novità. Sino al 2013 inoltrato pareva che la discarica dovesse avere ancor pochi anni di attività, con due opzioni. O la chiusura col quinto lotto di utilizzo, come richiesto dagli oppositori. O al massimo un sesto lotto destinato solo agli inerti del trattamento meccanico-biologico (Tmb) dei rifiuti, come da precedenti accordi provinciali.
Nel gennaio 2014 è stato però presentato il piano regionale di gestione dei rifiuti, dove Poiatica compare con un afflusso di materiali fra gli 80mila e i 100mila metri cubi annui sino al 2020. Una quantità superiore anche a quella necessaria per il completamento dell’ipotetico sesto lotto, e con diversi dettagli da chiarire sul tipo di inerti da conferire. La scelta regionale ha scatenato proteste a ogni livello, sia degli enti locali che dei comitati. Il Comune di Carpineti ha presentato anche un ricorso al Tar di Parma contro il piano regionale ufficializzando così il dissenso dell’ente verso le scelte regionali. (adr.ar.)