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Rave party, un 27enne assolto manca la prova che fosse là

GUASTALLA. E’ naufragata a processo l’accusa di aver partecipato al rave party illegale di sei anni fa per il romano 27enne Francesco junior Picciotto. Come ha sostenuto ieri in tribunale a Reggio...

20 maggio 2014
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GUASTALLA. E’ naufragata a processo l’accusa di aver partecipato al rave party illegale di sei anni fa per il romano 27enne Francesco junior Picciotto.

Come ha sostenuto ieri in tribunale a Reggio la difesa (l’avvocato Luigi Scarella dello studio Bucchi), non c’è prova che il giovane fosse effettivamente entrato nell’area golenale della famiglia Rambelli che venne “invasa” da circa tremila partecipanti al rave party, tenendo in scacco per alcuni giorni la zona fluviale guastallese. In aula non è apparso chiaro in quale maniera Picciotto fosse stato identificato e in quale momento. Con un documento o tramite la targa di un’auto? Stava entrando o stava uscendo? Domande rimaste senza risposta e lo stesso pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione a cui il difensore si è associato.

Il giudice Stefano Catellani ha assolto il 27enne “perché il fatto non sussiste”. E’ l’ennesima assoluzione che arriva su questa vicenda che fra il 9 e l’11 agosto 2008 fece parlare non poco di sè: L’inziativa musicale non autorizzata che “maturò” di notte a ridosso del Grande Fiume, la calata a Guastalla di migliaia di giovani con il “tam tam” su Internet, la droga che fece capolino. (t.s.)