Gazzetta di Reggio

Reggio

Sguardi infiniti in mostra al Chierici

di Chiara Cabassa
Sguardi infiniti in mostra al Chierici

Dalla partecipazione a Fotografia Europea alla creatività “open air” di Labart

20 maggio 2014
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Sguardi infiniti. Con un filo rosso che li lega, la mancanza di retorica. Così sanno essere gli sguardi degli adolescenti, gioiosi e malinconici, spensierati e un attimo dopo rabbuiati, abitati dal colore più puro ma anche spenti da una imprevista malinconia. E così sono i clic scattati dagli studenti del liceo artistico “Chierici” che hanno partecipato quest’anno a Fotografia Europea (il cui tema era “Vedere-Uno sguardo infinito”) impegnandosi su diversi fronti sotto la guida sapiente ed empatica di uno stimato professionista qual è Fabio Boni. Alle mostre allestite all’interno della scuola, nella Sala delle Colonne, va aggiunta una personale, “Free Lights”, di una studentessa del “Chierici”, Alice Vacondio, ospitata nel Labart del Parco Santa Maria. Ma non è finita qui. Perché alcuni tra i partecipanti ai corsi di Boni hanno collaborato e continueranno a farlo con l’associazione Emmaus realizzando fotografie per le copertine di libri-biografie di anziani per il progetto “Locanda della Memoria”. Altri studenti faranno parte di un progetto per la realizzazione di un Picture Book intitolato “Occhio ai chiostri di San Pietro” sempre collegato al tema di Fotografia Europea.

Ieri, a presentare con giusto orgoglio un lavoro frutto di una felice e non scontata collaborazione, la preside del liceo artistico “Chierici”, Maria Grazia Diana, il “maestro” Fabio Boni che da sette anni tiene corsi di fotografia agli studenti e il professor Giorgio Teggi responsabile dei laboratori artistici e di architettura del Labart.

Impossibile non restare sedotti da una Sala delle Colonne abitata dagli sguardi accattivanti degli studenti del “Chierici” che si declinano ora nel progetto “Dear Diaries” ora nell’esperienza “Scoprire i luoghi”. Nel primo caso si tratta di libri “a fisarmonica” dove gli studenti del corso di primo livello hanno lavorato sull’idea della sequenza e della narrazione affrontando diversi argomenti: sono storie d’incontri e di affetti ma anche di sentimenti in divenire e di emozioni da scoprire. I partecipanti al corso di secondo livello rappresentano invece il “vedere” attraverso sequenze di fotografie montate in lunghe strisce verticali fortemente evocative. Di un tempo “altro” dove cuori pulsanti e menti inquiete ci conducono nel segno di una creatività mai prevedibile.

E’ il professor Giorgio Teggi a introdurci nei laboratori di Labart destinati ad animare lo spazio del Parco Santa Maria. Due giorni di laboratorio, uno dedicato all’allestimento e dieci di mostra: questi gli step. Mentre Spin è un laboratorio di creatività applicata dedicata alla rappresentazione dello spazio intermedio urbano (pubblico/privato e interno/esterno), con Springlab 1 si progetteranno dispositivi di comando impiegando la tecnologia dei graffiti elettronici su grafite.E se d’estate la scuola chiude, si può sempre portare “fuori” la propria creatività: a giugno non mancheranno gli impegni “esterni” delle ragazze e dei ragazzi del Chierici. «Perché gli studenti si rendano conto - sottolinea la preside Maria Grazia Diana - che una passione può diventare una professione. E il fatto che la scuola “esca” dalle propria mura - conclude la preside - per progettare nella città, creando momenti aggregativi e spazi condivisi, ha un alto valore educativo». Mentre usciamo dal “Chierici”, un gruppo di studenti sta rientrando: ha appena ritirato un premio del concorso Bellacoopia.